2013-11-12 15:21:00

Il Papa riceve il metropolita Hilarion. Ieri sera, concerto per la pace promosso da cattolici e ortodossi


Il Papa ha ricevuto, ieri mattina, in udienza a Santa Marta, il metropolita Hilariòn di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca. Ed è stato proprio Hilarion, ieri sera, a presiedere un evento emblematico del dialogo tra Chiesa cattolica e ortodossa, il Concerto per la pace eseguito all’Auditorium della Conciliazione, patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura, e offerto da due Fondazioni impegnate sul fronte dell’unità dei cristiani, la statunitense Urbi et orbi e la russa San Gregorio Il Teologo. I proventi della serata sono andati alle famiglie sfollate vittime delle guerre. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Due Chiese separate da mille anni, ma accomunate da tanti aspetti e che soprattutto non cessano di voler collaborare, pur senza negare differenze e problemi. E così anche cultura, musica, arte possono essere una strada. Lo si vedrà nel concerto di stasera. Il commento di Robert Moynihan della "Urbi et Orbi Foundation", da anni impegnato nel dialogo tra cattolici e ortodossi:

“Questo concerto s’inserisce in un lungo itinerario di dialogo fra due Chiese. Abbiamo in comune tante cose: un credo in Cristo, i sacramenti, ma ovviamente abbiamo problemi storici che hanno segnato i nostri rapporti. E per cercare di avvicinarci pensiamo ad ogni possibile contatto, anche culturale, per camminare insieme: cantare insieme, collaborare ad un certo progetto, parlare insieme a favore di qualcosa come la pace e cercare in questa maniera, eventualmente, di affrontare anche gli altri problemi teologici che ci dividono”.

Emblematici i protagonisti del concerto di questa sera: l’orchestra "Roma Sinfonietta", che rappresenta un’italianità nutrita di cattolicesimo, ad eseguire brani classici della lirica italiana, ma anche del compositore e metropolita ortodosso russo Hilarion:

“Questo metropolita ha sperimentato la vita sotto l’Unione Sovietica e sotto il comunismo e ha trovato la fede grazie ad un pellegrinaggio in Georgia, quando aveva 15, 16 anni. Lui comunica la sua fede attraverso i discorsi teologici, in tutto il mondo, ma anche attraverso la sua musica”.

Tra i brani, in particolare, saranno in anteprima mondiale le versioni musicali di alcune poesie di Garcia Lorca e brani tratti dalla "Passione" secondo Matteo, in cui il lamento di Maria sotto la Croce riecheggia il grido di tante mamme straziate dagli effetti delle guerre. Ancora Robert Moynihan:

“E’ un tentativo di attirare la nostra attenzione sulla sofferenza dei più piccoli, degli innocenti, e ricordare che i bambini devono avere amore, che dobbiamo sostenere la famiglia, che dobbiamo pensare a queste cose, a mettere queste cose in primo piano rispetto al guadagno o al prestigio. Il dolore di Maria è un tentativo di mettere al primo posto il nostro dovere di amare”.

Ma c’è anche una voce significativa: protagonista questa sera la cantante georgiana Svetlana Kasyan, che ha conosciuto miseria e guerra ed è stata rifugiata. Lei vuole rispondere all’appello del Papa del 7 settembre: “La pace è un dono troppo prezioso che deve essere promosso e tutelato”:

“E’ un grido dal cuore: gli altri non devono soffrire come lei ha sofferto. Allora lei canta brani classici, ma con un cuore che parla di pace, che parla di cercare un modo per evitare la guerra, evitare che le famiglie si spacchino”.

Ma l’appello, l’impegno e i gesti di Papa Francesco hanno colpito e segnato profondamente tutto il mondo ortodosso. Ancora Robert Moynihan:

“Loro apprezzano il gesto semplice e autentico e apprezzano altri gesti di questo Papa. Io ho speranza che questo apra nuove possibilità alla collaborazione e al dialogo”.

Nell’ambito delle numerose iniziative di questi giorni tra la Chiesa cattolica e ortodossa, il Centro Russo di Scienza e Cultura ospita oggi pomeriggio la presentazione a cura del Metropolita Hilarion Alfeyev del volume “Verbo di Dio e Parola dell’uomo”. Vi sono riunite, spiega Hilarion nella prefazione, i “discorsi romani” di un grande studioso e amico, Serguei Averintsev, che nell’autunno del 1969 “quando vigeva ancora il monopolio ideologico del “regime comunista riuscì a fare un’aperta apologia del Cristianesimo”. Domani poi nella stessa sede del Centro Russo di Roma, una sessione dell’Accademia Sapientia et Scientia, presieduta da mons Fortunato Frezza, biblista e sottosegretario del Sinodo dei vescovi, accoglierà studiosi italiani e russi che presenteranno relazioni su Rosmini, Dante, Florenskij e Dionigi l’Areopagita.

Ultimo aggiornamento: 13 novembre







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