Accordo Pd-Pdl per la no tax area, ma il viceministro Fassina frena
Nessuna tassa per i redditi sotto i 12 mila euro. È il contenuto di due emendamenti
fotocopia presentati da Pd e Pdl alla legge di Stabilità, che approda oggi all’esame
dell’aula del Senato. In commissione Bilancio sono stati presentati oltre 3 mila emendamenti.
E ieri hanno preso il via gli scioperi a livello territoriale proclamati da Cgil Cisl
e Uil. Servizio di Giampiero Guadagni:
Esentare
dall’Irpef i redditi inferiori ai 12 mila euro. Pdl e Pd trovano un accordo per abbassare
la no tax area, attualmente di 8 mila euro, e modificare il cuneo fiscale, con l'obiettivo
di aumentare il peso delle buste paga dei dipendenti. La copertura - 1,8 miliardi
di euro - dovrebbe essere garantita dai tagli di spesa delle amministrazioni pubbliche.
Operazione troppo costosa, frena il viceministro dell'Economia Fassina. Ma se sul
fronte lavoro, Pd e Pdl vanno verso soluzioni condivise, la casa continua a dividere
i due partiti: il Pdl chiede infatti lo stop alla tassa sulla prima abitazione e il
relatore D’Alì propone l’introduzione del Tuc, il Tributo unico comunale. Altri emendamenti
Pd-Pdl presentati alla legge di Stabilità prevedono la reintroduzione degli sgravi
per i figli, nella misura di 50 euro ciascuno. I sindacati tengono alta la guardia.
Chiedono più risorse per un taglio delle tasse che favorisca la ripresa dei consumi.
E per questo da oggi fino a venerdì hanno proclamato scioperi territoriali. Anche
Confcommercio sollecita modifiche. Il presidente Sangalli lancia l’allarme: da nord
a sud le imprese del commercio, turismo e servizi sono stremate. E il 2014, aggiunge,
non sarà l'anno della ripresa.