Inghilterra e Galles: Plenaria dei vescovi su unioni gay, carceri ed Anno della fede
L’impatto della nuova legislazione che dà il via ai matrimoni gay, un appello affinché
i cappellani cattolici nelle prigioni e negli ospedali non finiscano vittime dei tagli
introdotti dal Governo Cameron e la fine dell’Anno della fede, che coincide con l’estensione
del programma di evangelizzazione “Oltre la soglia” dalla diocesi di Nottingham al
resto del Regno Unito. Sono i temi più importanti che verranno discussi dai vescovi
cattolici di Inghilterra e Galles da oggi al 14 novembre, alla Hinsley Hall di Leeds.
In agenda - riferisce l'agenzia Sir - anche un rapporto della commissione che vigila
sugli abusi sui minori e il discorso del nunzio apostolico mons. Antonio Mennini.
In Gran Bretagna, come in Italia, i sacerdoti agiscono come pubblici ufficiali quando
sposano le coppie in chiesa. Con l’introduzione dei matrimoni gay, che sono stati
approvati dal Parlamento lo scorso luglio e cominceranno ad essere celebrati da metà
2014, molti di loro potrebbero sentirsi a disagio ad operare in un ruolo pubblico
benché il Governo abbia garantito che saranno protetti da azioni civili nel caso si
rifiutassero di sposare coppie gay. Per questo motivo i vescovi discuteranno a Leeds
di quali consigli dare, su questo argomento, ai loro sacerdoti. Altro tema importante
in agenda è il ruolo dei cappellani nelle prigioni, negli ospedali e nell’esercito:
“Dobbiamo ricordare all’esercito e al Governo che un cappellano ha un ruolo specifico,
che cambia a seconda delle religioni che rappresenta, e che va protetto anche in un
momento in cui vengono fatti dei tagli al personale”, spiega al Sir Alexander des
Forges, portavoce della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. (R.P.)