Nucleare Iran. A Ginevra terzo giorno di negoziati, presenti Russia e Cina
Terzo giornata, non prevista, per i colloqui tra i capi delle diplomazie del cosiddetto
5+1 e l’Iran sul programma nucleare del Paese. A Ginevra, in particolare, grande attesa
per l’arrivo del ministro degli Esteri russo, Lavrov, e del suo omologo cinese, Wang
Yi. Contrastanti le opinioni dei leader occidentali sulla durata dei negoziati: o
si chiude oggi o sarà necessario un nuovo vertice. Il servizio di Roberta Barbi:
Con l’arrivo
a Ginevra del ministro degli Esteri russo, Lavrov, e di quello cinese, Wang Yi, appena
confermato da Pechino, che vanno ad aggiungersi ai rappresentanti di Stati Uniti,
Francia, Gran Bretagna e Germania, potrebbe esserci presto una svolta nella trattativa
sul programma nucleare iraniano. La giornata è iniziata con un incontro bilaterale
tra il segretario di Stato americano, John Kerry, e il capo della diplomazia europea,
Catherine Ashton, che poi hanno avuto una riunione con il ministro degli Esteri iraniano,
Javad Zarif.
I colloqui a tre della giornata di venerdì sono stati definiti
“intensi” e “buoni” dai partecipanti, pur restando la preoccupazione di Israele sulla
politica del presidente iraniano Rohani: la possibilità di un accordo con Teheran,
infatti, è stata definita “l’affare del secolo per l’Iran”, dal premier israeliano
Nethanyahu, che il presidente Usa, Barack Obama, si è subito affrettato a tranquillizzare.
Scettico sulla rapidità di raggiungere un accordo anche il ministro degli Esteri francese,
Laurent Fabius, che fa sapere di aver respinto la bozza presentata, mentre l’Iran
ritiene possibile la firma di un’intesa già lunedì, quando a Teheran arriverà il direttore
generale dell’Aiea. Se così fosse, il Paese otterrebbe un congelamento di sei mesi
delle sanzioni, ma in cambio dovrebbe sospendere l’arricchimento dell’uranio al 20%,
disattivare le moderne centrifughe e rinunciare al reattore Arak, mentre i negoziatori
sarebbero al lavoro per raggiungere un accordo di più ampio respiro.