2013-11-09 11:51:11

Kenya: per i vescovi, insicurezza, corruzione e avidità devastano la nazione


Il Kenya è attanagliato da una serie di gravi problemi come insicurezza, corruzione e brama di potere. Condividendo le proprie riflessioni e preoccupazioni, i vescovi del Kenya, a conclusione dell’assemblea svoltasi nell'arcidiocesi di Kisumu, esprimono vicinanza “ai fratelli e sorelle della nostra nazione”, invitando ogni cittadino “a sperare” e fare quanto è nelle proprie possibilità. In un comunicato dell’8 novembre, firmato dal card. John Njue, presidente della Conferenza episcopale, e inviato all’agenzia Fides, i vescovi analizzano la situazione citando come primo motivo di preoccupazione, lo “stato di insicurezza”, soprattutto nel Nord, dove si sono verificati anche episodi di incendio di chiese e uccisioni di leader religiosi. In particolare i vescovi deplorano che “alcune persone continuano ad usare il nome di Dio e della religione per uccidere e mutilare persone innocenti”. L'estremismo religioso – affermano – “sarà solo benzina per i conflitti e per creare ulteriori divisioni e conflitti tra le comunità”. Altro problema serio è la corruzione che è “come un drago che va a caccia del presente e del futuro del nostro Paese”. I Pastori esortano tutti i keniani “a esercitare i più alti livelli di integrità, nei loro lavoro e doveri quotidiani”. Sradicare la corruzione è una necessità “per salvare le nostre vite, la nostra nazione e per le generazioni future”. Accanto alla corruzione vi sono nepotismo, brama di potere e di ricchezza, discriminazione su base etnica e religiosa, “che ancora dilagano nelle amministrazioni centrali e regionali”. I vescovi si soffermano anche sulla proposta di legge per regolamentare i mass-media, chiedendo che “si incoraggi la partecipazione pubblica nel settore delle Telecomunicazioni”, ricordando che il ruolo dei mass media è “mettere in luce le questioni di interesse nazionale e da sottoporre al dibattito pubblico”, ispirandosi ai principi di trasparenza e verità. In conclusione il testo, con le parole di San Paolo, invita la popolazione a “camminare in maniera degna della vocazione di tutti”, esercitando valori come umiltà , mansuetudine, pazienza, carità e pace, auspicando che siano i valori ispiratori della nazione. (R.P.)







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