Giordania. Il direttore della Caritas: il campo profughi di Zaatari diventerà una
“città provvisoria”
Il più grande campo profughi che ospita rifugiati siriani, dislocato nel deserto giordano,
si appresta a diventare una “città temporanea”. Lo conferma all'agenzia Fides Wael
Suleiman, direttore di Caritas Giordania. “Con 130mila persone presenti nel campo,
per un tempo che potrebbe durare ancora anni, i responsabili dell'Onu e il governo
giordano hanno ritenuto che la sua trasformazione in centro abitato fosse l'unica
scelta possibile. Quindi avremo nel deserto una al-Zaatari new city. I lavori per
portare l'acqua, l'elettricità e i servizi sono già iniziati”. Il sovraffollamento
a Zaatari è uno dei fattori che continua a rendere piena di tormenti la vita quotidiana
degli ospiti del campo. Soprusi e violenze, soprattutto verso le donne, sono all'ordine
del giorno. I ragazzi crescono senza nessun tipo di attività scolastica e formativa.
E la prospettiva di passare un altro inverno nelle tende appare insostenibile a quelli
che vivono ancora accampati. Le cifre fornite dall'Onu parlano di un milione 300mila
siriani che hanno trovato rifugio nel Regno Hascemita. (R.P.)