Siria. Il vescovo di Aleppo: scontri alla Centrale elettrica, città a rischio di catastrofe
ambientale
“Da tre giorni anche al centro di Aleppo manca l'energia elettrica. Ci sono stati
combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh, e si è creata una situazione
molto rischiosa, visto che in quell'area sono dislocati materiali pericolosi”. Così
riferisce all'agenzia Fides il vescovo caldeo di Aleppo Antoine Audo. Nei giorni scorsi
le milizie islamiste dello Stato Islamico di Iraq e Levante (Isil) hanno assaltato
la Centrale elettrica di al-Harrarieh, che utilizza l'idrogeno per il raffreddamento
dell'acqua. Se gli impianti a idrogeno venissero bombardati, le conseguenze sarebbero
catastrofiche per un raggio di almeno 20 chilometri, con un effetto-domino di dimensioni
non calcolabili (nei pressi della centrale è situata anche una fabbrica di cloro).
Il vescovo Audo descrive Aleppo come una città sfigurata e stremata: “Lo si legge
negli sguardi dei suoi abitanti. Sono già quasi tre anni che tutti vivono in questo
stato di logoramento continuo. Non c'è lavoro, tutti sono impoveriti. Come Caritas
Siria (mons. Audo ne è il presidente, ndr) distribuiamo cibo e medicine, assistiamo
gli anziani, paghiamo gli affitti per gli sfollati, portiamo avanti attività scolastiche.
Il novanta per cento delle nostre energie pastorali è assorbito da questo lavoro di
emergenza sociale. Ma non basta mai”. Riguardo al conflitto, l'elemento nuovo rispetto
al passato – riferisce il vescovo caldeo - “è che adesso non si capisce più chi sta
combattendo contro chi. C'è l'esercito del governo, e poi ci sono le brigate curde,
gli islamisti, le bande di fuorilegge, quelli che si definiscono 'Esercito Libero
Siriano', tutte fazioni in lotta tra loro. In città sentiamo i rumori degli scontri
e le esplosioni, ma non sappiamo cosa davvero sta accadendo. Anche se tra la popolazione
prevale l'impressione che c'è stato un cambiamento della situazione a livello geo-politico.
E che l'esercito governativo potrebbe alla fine prevalere sulle fazioni che lo combattevano”.
Nelle ultime ore, le forze armate fedeli a Assad hanno riconquistato ampi settori
della cosiddetta “base 80”, incaricata della sicurezza dell'aeroporto internazionale
di Aleppo, che era in mano alle milizia anti-regime dal febbraio scorso.