Libia: guerriglia urbana a Tripoli, un morto e 12 feriti, emergenza sicurezza nel
Paese
In Libia, è di almeno un morto e 12 feriti il bilancio degli scontri tra milizie rivali
scoppiati ieri sera a Tripoli e proseguiti per ore in alcuni quartieri del centro.
L’attacco potrebbe essere stato una vendetta per l’uccisione, negli scorsi giorni,
di uno dei capi delle milizie coinvolte negli scontri, e testimonia la difficoltà
delle autorità a mantenere l’ordine nel Paese. Davide Maggiore:
Razzi anti-aerei,
granate e raffiche di armi da fuoco hanno sconvolto le strade di Tripoli, dove in
molti hanno abbandonato le loro auto pur di sfuggire ai miliziani che, a bordo di
fuoristrada, sparavano contro i rivali. A scatenare gli scontri è stato l’arrivo di
un gruppo di combattenti da Misurata, decisi a vendicare la morte di uno dei loro
capi, avvenuta all’inizio della settimana. La guerriglia urbana ha sfiorato i quartieri
in cui hanno sede la tv di stato e il Ministero degli Esteri, colpendo anche un grande
albergo della capitale. Questi scontri sono stati solo l’ultimo episodio di una lunga
serie, che ha riguardato soprattutto l’est del Paese e Bengasi, ma che non ha risparmiato
la capitale ed altre regioni. Solo qualche ora prima dei combattimenti a Tripoli,
una milizia berbera aveva preso d’assalto un impianto petrolifero a 100 chilometri
dalla città. I molti gruppi armati ancora attivi nel Paese a oltre due anni dalla
morte del colonnello Gheddafi restano un grave ostacolo alla stabilizzazione: le autorità,
in passato, avevano cercato di utilizzarli come forze di sicurezza, ma hanno recentemente
annunciato che, da gennaio, non pagheranno più gli stipendi finora garantiti ai miliziani.