Siria: sempre più difficile la convocazione della conferenza di pace Ginevra 2
In Siria colpi di mortaio e ordigni hanno colpito ieri diversi quartieri di Damasco
provocando almeno tre morti e diversi feriti. Un attentato kamikaze a Suwa-yuda, nel
sud, contro la sede dei servizi di sicurezza del regime, ha ucciso almeno 12 persone.
Intanto è sempre più a rischio l’ipotesi della Conferenza di pace Ginevra 2 anche
a causa dell’incerto futuro ruolo del Presidente Assad. Dal segretario generale della
Nato, Rasmussen l’appello alle parti perché partecipino ai colloqui, mentre la Russia
si dice disposta ad ospitare contatti informali tra governo e gruppi dell'opposizione
siriana. Giancarlo La Vella ha intervistato Antonio Ferrari, analista
politico del Corriere della sera:
R. – È una situazione
molto complessa. Credo che un passo, anche se parziale, sia stato compiuto: quello
delle armi chimiche. Io credo che Assad stia alzando il prezzo e forse vedremo che
anche gli altri alzeranno il prezzo. Assad non se ne vuole andare, ma non è detto
che non se ne vada. Potrebbe andarsene con opportune garanzie. Se oggi dicesse: “Me
ne vado, non mi presento alle elezioni”, non so cosa accadrebbe alla minoranza alawita
al potere e a tanta gente che ha soltanto la colpa di essere alawita. Quindi, credo
che ciascuno in questo momento stia alzando il prezzo. È una cosa molto comprensibile,
come in tutti gli accordi. Credo che prima o poi questo incontro avverrà, perché la
situazione in Siria non può continuare così, bisognerà ancora avere pazienza.
D.
– Dialogare con quale opposizione in Siria?
R. – È quello il problema. Mettere
insieme i moderati delle due parti. Non possiamo dare un Paese nelle mani di estremisti
pronti a tutto. I moderati sunniti, i moderati alawiti, i moderati curdi devono ricomporre
l’unità politica del Paese, per cercare di farlo uscire da questa situazione che è
insostenibile non soltanto per la Siria: 120 mila morti, due milioni di profughi,
quattro milioni di sfollati… Quindi, solo le forze moderate di una parte e dell’altra,
isolando gli estremisti, potrebbero risolvere il problema.