Risulta sempre più a rischio la Conferenza Ginevra 2 per la pace in Siria. L'inviato
speciale dell'Onu e della Lega araba, Brahimi, ha annunciato che una nuova riunione
tripartita con Stati Uniti e Russia si terrà il 25 novembre, proprio per tentare di
preparare l’incontro con le parti coinvolte nel conflitto saltato a più riprese. Al
centro degli ostacoli, le divisioni tra quanti si oppongono al presidente siriano
Assad ma anche l’eventuale presenza dell’Iran. Il servizio di Marina Calculli:
Sembrava un
copione già scritto, dopo le tensioni e le fortissime divergenze delle ultime settimane
e, infatti, la data della conferenza di pace sulla Siria, Ginevra 2 – inizialmente
prevista per il 23 novembre – è saltata. “Prima di dicembre sarà impossibile che si
tenga” annuncia l’agenzia russa Itar-Tass. Il punto di stallo – come d’altra parte
era già successo diverse volte in passato – è l’uscita di scena di Bashar al Asad:
per l’opposizione condicio sine qua non per sedersi al tavolo con il governo; per
il regime una questione fuori agenda. In altri termini senza la riconferma di Bashar
presidente non si inizia neppure a discutere. Il rinvio della conferenza, inoltre,
è stato deciso dopo il meeting di diplomatici russi e americani che ieri a Ginevra
hanno incontrato l’emissario di Lega Araba e Onu sulla Siria, Lakhdar Brahimi. Un
nuovo incontro è previsto per il 25 novembre. L’auspicio è che le differenze si superino.
Uno dei nodi fondamentali resta la partecipazione dell’Iran, alleato del regime di
Asad, alla conferenza – opzione fortemente sponsorizzata da Mosca. Per parte sua Brahimi
ha fatto sapere che se l'opposizione non sarà rappresentata a Ginevra lui non sarà
presente.