La preghiera del Papa per Noemi. Il padre della bimba malata: un gesto che ci ridà
speranza
Noemi, la bimba per cui ha pregato il Papa, ha 16 mesi ed è affetta da una terribile
malattia rara genetica, la Sma, la atrofia muscolare spinale. Il padre, Andrea Sciarretta,
26 anni, ha scritto una lettera disperata al Papa che inizia così: “Con piacere le
presento Noemi”. Nella lettera si chiede che la piccola possa riprendere le cure con
il metodo Stamina, non più autorizzate in Italia. Papa Francesco ha prima contattato
telefonicamente il padre, poi ha inviato il suo Elemosiniere, mons. Konrad Krajewski,
a Guardiagrele, in provincia di Chieti, dove la famiglia risiede. Quindi, li ha accolti
ieri a Santa Marta. Sergio Centofanti ha intervistato Andrea Sciarretta:
R. - È stato
un incontro molto emozionante perché Papa Francesco è stato vicino a Noemi. Abbiamo
potuto parlare e pregare insieme per Noemi. Questo regalo è stato una grande emozione,
tant’è che anche oggi siamo ospiti del Santo Padre qui in Vaticano. Pernotteremo qui
in Vaticano e mangeremo a pranzo e cena con lui.
D. – Il Papa ha fatto questa
preghiera all’udienza generale. Una preghiera molto toccante...
R. – Il Papa
stando vicino a Noemi ed accogliendola ha voluto far capire che lui accoglie tutti
i bambini malati che stanno vivendo il nostro dramma. Il Papa è vicino alla nostra
situazione e non ci abbandonerà.
D. – Come sta Noemi?
R. – Ha perso
la deglutizione; è alimentata con un sondino; sta facendo la “Niv” notturna - ovvero
la respirazione non invasiva – i movimenti cominciano a fermarsi. Noi siamo “vite
a tempo” ed il tempo per noi è vitale. Noemi ha bisogno subito delle infusioni del
metodo Stamina senza perdere altro tempo. La cosa che mi stupisce di più è che una
bimba è riuscita ad essere accolta dal Papa, da un grande uomo, da un santo uomo.
Purtroppo lo Stato italiano ci ha sempre e solo ignorato; invece un grande uomo, un
santo uomo come Papa Francesco ha solamente accolto il grido di una bambina portandola
a sé, facendola entrare in casa, ospitandola, facendola mangiare insieme a lui e cercando
di capire veramente cosa si può fare per aiutarla. Questo fa capire l’amore incondizionato
che il Papa ha per questi bimbi.
D. – Cosa si può fare per Noemi?
R.
– Il giudice che ora sta decidendo per lei, per poterla far accedere al metodo Stamina
deve comunque dare l’ok alle cure compassionevoli che ci sono a Brescia, in base ad
una legge dello Stato italiano. Noi vogliamo che Noemi possa accedere al metodo Stamina,
che le liste di attesa di Brescia vengano subito sbloccate e che tutte le persone
che vogliono assumersi la responsabilità di provare la speranza concreta che è Stamina
accedano senza che nessuno possa decidere per loro.
D. – Quali sono adesso
le vostre speranze?
R. – Noi oggi stiamo vivendo un sogno. Ora ci aspettiamo
veramente – oltre a questo sogno – di tornare a casa e che arrivi presto la telefonata
e che la prossima settimana Noemi possa fare le staminali. Potete comunque contattarci
perché abbiamo un’associazione che si chiama “Progetto Noemi”; il sito è www.progettonoemi.com.
C’è anche la pagina Facebook di “Progetto Noemi” e lì potete leggere tutto quello
che sta succedendo a noi e alla piccola Noemi. Poi, se volete aiutarci, se qualcuno
vuole concretizzare veramente la speranza di Noemi - e la speranza si deve concretizzare
- ci contatti. Noi attendiamo solo questo. Spero di cuore che il gesto di Papa Francesco
faccia capire veramente che nessuno può rubare la speranza, nessuno può toglierci
la speranza.