All’Assemblea della Cism riflessione sulla "Lumen Gentium" e la liturgia
Ad Abano Terme, in Provincia di Padova, proseguono i lavori della 53.ma Assemblea
Generale della Conferenza italiana Superiori maggiori (Cism), iniziati lunedì scorso.
In questi ultimi giorni si è parlato di “Fedeltà e Rinnovamento alla luce del Vaticano
II” il quale “non fu - è stato detto - solo un fatto ecclesiale, ma un vero evento
capace di raccogliere l’humus teologico-spirituale che lo precedeva, le attese del
suo tempo e le prospettive del futuro”. Non è mancato un cenno alle sfide poste oggi
alla Vita Consacrata, individuate nel “relativismo”; nel passaggio “dal super io al
riconoscimento della propria finitudine”; nella convinzione che “si è arrivati alla
fine della storia e si è approdati alla post-storia, dove non è più né il futuro né
il passato ad occupare un posto, ma solo il presente”. Si è poi parlato di che cosa
la Lumen Gentium chiede ai religiosi, e cioè che debbano consacrare la loro vita spirituale
“al bene di tutta la Chiesa” sia con la preghiera che con il lavoro “per radicare
il Regno di Cristo e dilatarlo in ogni parte della terra”, presentandolo ai fedeli
e agli infedeli. E’ seguita una relazione sulla liturgia, considerata fonte di rinnovamento
per la sua pastoralità, completezza, complessità, coerenza e cattolicità. “Il Concilio
di Trento - ha detto don Luigi Girardi - ci diede una Chiesa europea; il Vaticano
II ci ha dato una vivace Chiesa del mondo”. La giornata di oggi è stata caratterizzata
dalle relazioni su “I segni dei tempi interpretati alla luce del Vangelo” e “Concilio
Vaticano II: ermeneutiche a confronto”. Nel pomeriggio i 110 partecipanti all’Assemblea
hanno recitato i Vespri nell’Abbazia di Praglia con i monaci Benedettini. (Da Abano
Terme, padre Egidio Picucci)