Prostituzione minorile: giocare a fare 'le grandi'
del prof. Gianluigi Conte, dell'Istituto di Psichiatria e Psicologia dell'Università
Cattolica Sacro Cuore (Roma) E' in ballo
il sottile gioco per il potere. Il maschio adulto sfoga sul più debole le proprie
fragilità procurandosi il soddisfacimento delle proprie ansie prestazionali. Le ragazzine
giocano con i meccanismi della seduzione perché gli occhi degli uomini le fanno sentire
grandi, da un punto di vista di ruolo sociale, non tanto sessuale. Perciò le adolescenti
non si ritengono vittime: perché si percepiscono grandi e pensano di sfruttare i grandi
perché godono del potere di governare il desiderio dell'uomo. Il 20% di coloro
che si prostituiscono in Italia è minorenne. Internet è oggi la principale 'piazza
di incontro' tra domanda e offerta. La prostituzione al chiuso ha eguagliato quella
su strada. Dopo il caso delle adolescenti scoperte a prostituirsi in casa nel quartiere
Parioli, dell'alta borghesia romana, si torna a parlare del fenomeno che - secondo
il prof. Conte - 'non bisogna sottovalutare, né drammatizzare nei toni mediatici,
altrimenti si rischia di banalizzarlo e di provocare paradossalmente una sorta di
anestesia nei confronti di esso'. (a cura di Antonella Palermo)