Congo: segnata la sconfitta dell’M23 ma nel Nord Kivu vi sono altri 40 gruppi armati
Continua l’offensiva dell’esercito congolese contro i ribelli dell’M23 nel Nord Kivu
(est della Repubblica Democratica del Congo), nonostante il cessate il fuoco unilaterale
annunciato domenica dalla dirigenza del movimento ribelle. I combattimenti - riferisce
l'agenzia Fides - sono concentrati nella zona di Bunagana, a 80 km da Goma, capoluogo
del Nord Kivu. Se la sconfitta dell’M23 appare segnata, diversi osservatori affermano
però che la provincia congolese è ancora lontana dal ritrovare la pace perché sul
suo territorio vi sono ancora una quarantina di gruppi armati che attendono di essere
messi sotto controllo dalle autorità. Nonostante la presenza dei Caschi Blu della
Missione Onu di Stabilizzazione nella Rdc (Monusco), nell’est della Rdc 2,6 milioni
di persone sono sfollate e 4,6 milioni vivono in stato di emergenza alimentare. Tra
gli altri gruppi ancora presenti nell’area vi sono le Forze Democratiche di Liberazione
del Rwanda (Fdlr), costituite originariamente dagli estremisti hutu fuggiti dal Rwanda
nel 1994. Questo formazione secondo il rapporto pubblicato a giugno 2013 degli esperti
Onu, è diviso tra estremisti e moderati, questi ultimi in gran parte giovani che vorrebbero
deporre le armi e integrarsi nella società civile. Vi sono poi diversi gruppi Mai-Mai,
milizie di autodifesa, che hanno intrecciato alleanze di circostanze con le formazioni
più forti, oltre ad altri di origine ugandese, come l’Allied Democratic Forces e il
Lord’s Resistence Army (Lra). (R.P.)