Conferenza sulla tratta. Dal Vaticano un forte impegno contro questa moderna schiavitù
Si è concluso ieri in Vaticano la Conferenza organizzata dalla Pontificia Accademia
delle Scienze Sociali incentrata sulla tratta di esseri umani. Sarà la stessa Accademia,
nei prossimi giorni, ad esaminare le proposte emerse in questi due giorni di dibatti
e a delinearne i possibili sviluppi. Servizio di FrancescaSabatinelli:
Tutti d’accordo
i partecipanti a questa Conferenza sul fatto che il valore aggiunto dell’appuntamento
sia stata la convocazione da parte della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Il Vaticano ha dato un forte segnale, è stata la comune opinione, e ora non si potrà
non tenerne conto nella lotta alle moderne schiavitù. Così come si dovrà tenere in
considerazione che è stato direttamente Papa Francesco a suggerirlo, memore del suo
impegno, quando era cardinale a Buenos Aires, nella denuncia di questo turpe mercato.
A ritrovarsi nella Casina Pio IV sono state personalità provenienti da tutto il mondo:
accademici, medici, sociologi, esponenti di organizzazioni internazionali, come MyriaVassiliadou, coordinatrice della lotta al traffico degli esseri umani per conto
dell’Unione Europea, a Bruxelles:
R. – The Eu, at the moment, has the most
advanced legislation in the world … L’Ue, in questo momento, ha la legislazione
più avanzata nel mondo per la lotta al traffico degli esseri umani. Abbiamo anche
le più avanzate infrastrutture politiche. Quindi, ora c’è la sfida di tradurre questa
legge europea in legge nazionale di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Se
gli Stati membri dell’Ue traducessero questa legge in legge nazionale, e la trasponessero,
io avrei una fiducia enorme nella nostra capacità di fare un ottimo lavoro nella lotta
a questo fenomeno. Non potremmo sradicarlo domani, ma questa legge prevede molte misure
che ci aiuteranno a fare meglio il nostro lavoro. Al momento abbiamo la legge, ma
non è messa in pratica. Quindi, quello che serve è applicare la legge, che è molto
avanzata e molto lungimirante, e si preoccupa delle vittime.
D. – Quanto è
importante per lei questa conferenza qui in Vaticano?
R. – Well, I feel privileged,
and I feel honoured that the Holy Father himself … Mi sento privilegiata e onorata
per il fatto che il Santo Padre stesso abbia deciso di fare di questo un tema di studio,
perché darà una forte visibilità alla piaga delle vittime del traffico umano nel mondo
intero. Credo anche che le organizzazioni religiose, e le organizzazioni cristiane,
nel mondo stiano svolgendo un lavoro di grandissima importanza nell’aiuto alle vittime.
Credo anche che questo incontro di lavoro aumenterà la consapevolezza della necessità
di fare di più. E, sì, per me è importante essere qui, e questo è il motivo per cui
ci sono.
Ad affiancare nell’organizzazione la Pontificia Accademia per le Scienze
Sociali è stata la Federazione Mondiale delle Associazioni Mediche Cattoliche. Il
commento di ErmannoPavesi, segretario generale della Federazione:
R.
- È molto importante esaminare il problema in tutta la sua complessità, perché c‘è
il rischio di analizzarlo soprattutto da un punto di vista legale e dei dati statistici.
Penso, invece, che sia molto importante la prevenzione, quindi tutto il discorso preventivo
su una pastorale della famiglia, su un’antropologia sana con un’antropologia del corpo
e della sessualità sana, perché ad esempio, parlando di prostituzione e di sfruttamento
sessuale, se non si riesce a limitare il numero dei clienti, e quindi questo accesso
al mercato del sesso, c’è il rischio che questo mercato possa semplicemente proliferare.
D.
- Gli stessi medici spesso sono coinvolti nella tratta degli esseri umani, in alcuni
risvolti, come il traffico di organi. Come si fa a combattere un fenomeno così ramificato?
R.
- Direi che è molto difficile. Il problema è anche quello relativo alla formazione
etica dei medici, e questa, negli ultimi decenni, non c’è stata. C’è stata la medicina
pastorale che sosteneva gli aspetti etici all’interno della medicina, altrimenti la
formazione “dell’ etica” si limitava alla deontologia: non bisogna portare via i pazienti
al nostro collega. Però si pensava che tutti i problemi fossero unicamente di natura
tecnica, per cui il medico, come tecnico, aveva una completa libertà di azione, senza
far riferimento a principi morali.
Presente ai lavori il cardinaleRogerEtchegaray, vice-decano del Collegio cardinalizio, nonché presidente onorario
dell’incontro:
R. – Cette rencontre ici, sur ce qu’on appelle l’esclavage moderne
… Questo incontro si svolge su quella che si definisce la schiavitù moderna; la
schiavitù nella storia tradizionale, “classica” è la schiavitù che risale praticamente
all’inizio dell’umanità. Purtroppo, il fenomeno della schiavitù l’abbiamo conosciuto
con la tratta dei neri. Oggi, invece, la schiavitù prende una forma nuova, la forma
moderna nel traffico di esseri umani. La gente non si rende conto della gravità del
fenomeno, perché le coscienze di molti sono deformate o assopite. Se il Papa – perché
è stato soprattutto il Papa a volerlo – ha voluto questo incontro con grandi esperti,
è stato innanzitutto per risvegliare ed illuminare la coscienza di noi tutti, per
evidenziare la grande minaccia di fronte alla crescita a livello internazionale, in
tutti i continenti, del traffico di esseri umani, e penso soprattutto alle donne e
ai bambini.