Ancora attentati in Iraq. Ottobre il mese più sanguinoso dal 2008
Il mese di ottobre appena conclusosi è stato il più sanguinoso in Iraq dall’aprile
2008, quando si registrarono ben 1073 morti. Stavolta a perdere la vita sono state
964 persone: 855 civili, 65 poliziotti e 44 soldati, ma secondo i dati forniti ci
sarebbero anche almeno 1600 feriti. Solo il 31 ottobre, una serie di attentati a nord
della capitale Baghdad ha causato 21 vittime: le prime due autobombe sono esplose
in una strada affollata di Baquba, nel centro del Paese, uccidendo 8 persone e ferendone
14; poi, a Mosul, nel nord, un ordigno è esploso contro una pattuglia della polizia
uccidendone altre sei, tra cui quattro agenti. Infine, altri 7 morti e 37 feriti ci
sono stati nei pressi del mercato di Tuz Khurmato, una cittadina a maggioranza turkmena.
Intanto, sempre ieri, giornata in cui veniva commemorato l’anniversario della strage
di cristiani della chiesa Notre Dame du Salut nel quartiere commerciale Karrada di
Baghdad, in cui persero la vita 44 fedeli e due sacerdoti, all’esterno dell’edificio
di culto, circondato da un imponente servizio d’ordine, si sono riuniti diversi musulmani
appartenenti sia alla comunità sciita che alla comunità sunnita per chiedere ai cristiani,
con candele accese e striscioni, di non lasciare la città. L’attentato di tre anni
fa, infatti, il più sanguinoso contro i cristiani dall’inizio dell’intervento americano
nel Paese nel 2003, diede il via al massiccio esodo di cristiani dall’Iraq: se allora,
infatti, costituivano una minoranza pari a circa un milione di persone, oggi sono
meno di 500mila. (R.B.)