2013-10-31 10:42:32

Giovani da tutto il mondo nella capitale italiana per il Concorso pianistico internazionale "Roma"


La capitale italiana torna ad ospitare nella suggestiva cornice del chiostro di San Giovanni Battista dei Genovesi la 23.ma edizione del Concorso pianistico internazionale “Roma”. Giovani da tutto il mondo si metteranno alla prova dal primo all'11 novembre, nel corso della manifestazione promossa e organizzata dall’Associazione culturale “Fryderik Chopin”, fondata da Marcella Crudeli che ha dedicato tutta la sua vita al pianoforte e ai ragazzi. Gabriella Ceraso l’ha intervistata:RealAudioMP3

R. – L’esperienza mia con il pianoforte? Ho cominciato che avevo 5 anni e mezzo, quindi è tutta una vita. Verso i 27-28 anni ho cominciato a insegnare e, mano mano, mi ha appassionato questo rapporto con i giovani, perché trovo soprattutto adesso che i giovani abbiano bisogno di aiuto, di supporto, di coinvolgimento nel campo artistico: li vedo un po’ spenti nella riuscita dei loro studi, ma soprattutto a causa dell’inserimento nel mondo del lavoro. Infatti abbiamo tanti giovani che sono obbligati ad andarsene via. Quindi 25 anni fa ho fondato l’Associazione Chopin e 23 anni fa ho pensato di fondare questo Concorso, che porta il nome della città di Roma, perché Roma non aveva un concorso di questo tipo, con questa tipologia, diviso in varie sezioni, a secondo dell’età, con l’orchestra, dunque un profilo un po’ allargato a tutte le varie sfaccettature in campo pianistico.

D. – Quale spazio ha dunque ottenuto col tempo questo Concorso nel panorama romano?

R. – Potrebbe essere di più, senza dubbio perché porta il nome della città di Roma e ha un ruolo così determinante ai fini internazionali: noi abbiamo ragazzi che vengono da tutto il mondo. Quest’anno abbiamo rappresentati 5 continenti, 28 nazioni, 101 pianisti. Nel corso degli anni abbiamo avuto migliaia di pianisti, da tutto il mondo. Quindi è un ruolo molto importante: abbiamo avuto gente poi finalista al Busoni, finalista a Varsavia, al Rubinstein di Tel Aviv. E’ tutta gente che poi ha ottenuto dei riconoscimenti ulteriori: quindi siamo molto contenti e cerchiamo di seguirli.

D. - Quindi ragazzi che, comunque, trovano nel Concorso anche un trampolino di lancio e questa è una soddisfazione. Qual è la situazione dei giovani artisti oggi: è ancora questa una strada buona per avvicinarsi al mondo del lavoro?

R. – E’ una delle strade che possono essere certamente buone, però io dico sempre che la musica è un allargamento di orizzonti. Non bisogna fossilizzarsi. Quindi i ragazzi devono girare, fare concorsi e anche fare concerti: è molto importante! Cosa forma l’artista? Il sentire vari docenti, varie scuole, in modo che ci si possa poi creare una propria personalità e un proprio stile esecutivo.

D. – Torniamo a questo Concorso. C’è una giuria internazionale importante, ma lei stessa ha fatto parte per anni di giurie. Mi può dire che cosa conta veramente per decidere chi è il vincitore?

R. – Ci possono essere due ragazzi splendidi, esecuzioni perfette, però l’importante – penso – è il quid, quel qualcosa in più, quella marcia in più. Che cos’è? E’ fascino pianistico: anche l’altro è perfetto, anche l’altro suona le stesse note, però quando quello si mette al pianoforte "prende" di più, crea un fluido tra ascoltatore ed esecutore. Ed è quello l' importante, perché il pubblico poi vada ad ascoltare quell’artista. Perché altrimenti questi ragazzi sono dei computer, delle macchinette, perfetti sì... ma l’hanno commossa? No!

D. – Il suo suggerimento finale a tutti questi ragazzi che arriveranno, che si sforzeranno di fare del loro meglio qual è?

R. – Che siano concentrati e cerchino di rendere il massimo. Naturalmente se non potessero ottenere dei grandi premi, di non demoralizzarsi minimamente, perché la vita continua. Rifare il percorso, perché attraverso queste selezioni i ragazzi maturano sia dal punto di vista tecnico e musicale, sia dal punto di vista psicologico. Quindi tentare, suonare e soprattutto far musica, perché quella è la bellezza. Dopodiché, certamente, chi è di valore prima o dopo sfonda!







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