2013-10-31 08:07:50

Datagate. Padre Lombardi su presunte intercettazioni della Nsa in Vaticano: non ci risulta e non ci preoccupa


Si complica il caso Datagate dopo le ultime rivelazioni del capo della National Security Agency secondo cui le informazioni sui cittadini europei erano fornite direttamente dai Paesi alleati del Vecchio Continente. Intanto il direttore della Sala Stampa Vaticana padre Lombardi replica su presunte intercettazioni dell’agenzia americana verso il Papa e la Santa Sede: non ci risulta e non ci preoccupa. Cecilia Seppia:RealAudioMP3

“Non abbiamo raccolto noi le informazioni sui cittadini europei ma queste erano fornite direttamente dai nostri partner in Europa”. E’ il capo della Nsa, Keith Alexander, a rimescolare nuovamente le carte nello scandalo del Datagate. Sotto la lente in particolare Roma, Stoccolma e Parigi e dalle pagine del quotidiano Le Monde sembrerebbe arrivare anche una conferma su un accordo di condivisione dati con l’agenzia americana fin dal 2011. Da un responsabile dello spionaggio statunitense giunge poi un’accusa più pesante secondo cui anche gli alleati europei spierebbero sistematicamente i servizi dell’intelligence americana. In pratica controspionaggio o come ha detto il ministro degli esteri russo Lavrov: “tutti sapevano tutto o quanto meno potevano indovinarlo”. Intanto dopo le rivelazioni di Panorama secondo cui la Nsa avrebbe anche ascoltato le conversazioni in entrata e in uscita dal Vaticano, comprese quelle dell’allora cardinale Bergoglio, tre il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013, arriva invece la replica del direttore della Sala Stampa Vaticana Padre Lombardi che ribadisce “non ci risulta nulla e in ogni caso non abbiamo alcuna preoccupazione in merito”. Infine tenta di placare gli animi il presidente Usa Obama che assicura: le Nazioni Unite non saranno intercettate ne ora ne mai.







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