Udienza generale. Il Papa: la comunione dei santi è una delle verità più consolanti
della nostra fede
All’udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, il Papa ha parlato “di una realtà
molto bella della nostra fede, cioè della ‘comunione dei santi’. Il Catechismo della
Chiesa Cattolica – ha detto - ci ricorda che con questa espressione si intendono due
realtà: la comunione alle cose sante e la comunione tra le persone sante (n. 948).
Mi soffermo sul secondo significato: si tratta di una verità tra le più consolanti
della nostra fede, poiché ci ricorda che non siamo soli ma esiste una comunione di
vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo. Una comunione che nasce dalla fede;
infatti, il termine “santi” si riferisce a coloro che credono nel Signore Gesù e sono
incorporati a Lui nella Chiesa mediante il Battesimo. Per questo i primi cristiani
erano chiamati anche “i santi” (cfr At 9,13.32.41; Rm 8,27; 1 Cor 6,1)”.
“Il
Vangelo di Giovanni – ha proseguito - attesta che, prima della sua Passione, Gesù
pregò il Padre per la comunione tra i discepoli, con queste parole: «Perché tutti
siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (17,21). La Chiesa, nella sua verità
più profonda, è comunione con Dio, familiarità con Dio, comunione di amore con Cristo
e con il Padre nello Spirito Santo, che si prolunga in una comunione fraterna. Questa
relazione tra Gesù e il Padre è la “matrice” del legame tra noi cristiani: se siamo
intimamente inseriti in questa “matrice”, in questa fornace ardente di amore che è
la Trinità, allora possiamo diventare veramente un cuore solo e un’anima sola tra
di noi, perché l’amore di Dio brucia i nostri egoismi, i nostri pregiudizi, le nostre
divisioni interiori ed esterne. L’amore di Dio brucia anche i nostri peccati”.
Il
Papa ha poi sottolineato: “Se c’è questo radicamento nella sorgente dell’Amore, che
è Dio, allora si verifica anche il movimento reciproco: dai fratelli a Dio; l’esperienza
della comunione fraterna mi conduce alla comunione con Dio. Essere uniti fra noi ci
conduce ad essere uniti con Dio, a questo legame con Dio che è nostro Padre. La nostra
fede ha bisogno del sostegno degli altri, specialmente nei momenti difficili. E se
noi siamo uniti, la fede viene forte. Quanto è bello sostenerci gli uni gli altri
nell’avventura meravigliosa della fede! Dico questo perché la tendenza a chiudersi
nel privato ha influenzato anche l’ambito religioso, così che molte volte si fa fatica
a chiedere l’aiuto spirituale di quanti condividono con noi l’esperienza cristiana.
Chi di noi – tutti, tutti! – chi di noi non ha sperimentato insicurezze, smarrimenti
e perfino dubbi nel cammino della fede? Tutti! Tutti abbiamo sperimentato questo:
anche io. Tutti. E’ parte del cammino della fede, è parte della nostra vita. Tutto
ciò non deve stupirci, perché siamo esseri umani, segnati da fragilità e limiti. Tutti
siamo fragili, tutti abbiamo limiti: non spaventatevi. Tutti ne abbiamo!”.
“Tuttavia
– ha proseguito il Papa - in questi momenti difficoltosi è necessario confidare nell’aiuto
di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il
coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri per chiedere aiuto, per chiedere una mano:
‘Dammi una mano, ho questo problema’. Quante volte l’abbiamo fatto? E poi, siamo riusciti
ad uscire dal problema e incontrare Dio un’altra volta. In questa comunione – comunione
che vuol dire ‘comune unione’, tutti uniti, comune unione – in questa comunione siamo
una grande famiglia, tutti noi, dove tutti i componenti si aiutano e si sostengono
fra loro”.
Il Papa ha infine affrontato un ultimo aspetto: “la comunione dei
santi – ha detto - va al di là della vita terrena, va oltre la morte e dura per
sempre. Questa unione fra noi va al di là e continua nell’altra vita. E’ una unione
spirituale che nasce dal Battesimo, non viene spezzata dalla morte, ma, grazie a che
Cristo è risorto, è destinata a trovare la sua pienezza nella vita eterna. C’è un
legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo,
fra noi, e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell’eternità.
Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime del Purgatorio e tutti i beati che
sono già in Paradiso formano una sola grande Famiglia. Questa comunione tra terra
e cielo si realizza specialmente nella preghiera di intercessione”.
E ha concluso:
“Cari amici, abbiamo questa bellezza, la memoria della fede: è una realtà nostra,
di tutti, che ci fa fratelli, che ci accompagniamo nel cammino della vita, e ci troveremo
un’altra volta lassù, in Cielo. Andiamo su questo cammino con fiducia, con gioia.
Un cristiano dev’essere gioioso, con la gioia di avere tanti fratelli battezzati che
camminano con noi, e anche con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle che fanno questa
strada per andare al Cielo, e anche con l’aiuto dei fratelli e delle sorelle che sono
in Cielo e pregano Gesù per noi. Avanti per questa strada, e con gioia!”.