Incidente a Tienanmen: gli inquirenti seguono la pista islamica
La polizia cinese segue la pista dei separatisti musulmani Uighuri dello Xinjiang
per l'incidente avvenuto in piazza Tiananmen, dove un'auto ha sfondato le barriere
ed e' finita sulla folla, facendo 5 morti e 38 feriti. Il servizio è di Stefano
Vecchia:
Lo schianto
e l'incendio di un mezzo fuoristrada che a mezzogiorno di lunedì hanno provocato 5
morti e 38 feriti sotto il grande ritratto di Mao all'ingresso della Città Proibita,
prendono sempre più fisionomia e dimensioni di un atto dimostrativo nel luogo più
simbolico e custodito dell'intera Cina. Sarebbero ora otto i ricercati per l'evento,
di cui sette con nomi e indirizzi che ne attesterebbero l'origine tra gli Uighuri,
la popolazione turcofona e musulmana originaria della provincia autonoma occidentale
dello Xinjiang. A molti alberghi della capitale è stato chiesto di fornire i dati
dei loro ospiti dal 1° ottobre. Da New York la leader storica dell'autonomismo uighuro,
Rabiya Kadir, ha fatto sapere di temere ora un'ondata repressiva nello Xinjiang, dove
da lungo tempo la popolazione locale manifesta insofferenza verso il crescente dominio
economico e culturale dei cinesi di etnia Han. In vista del 3° Plenum del 18° Congresso
del Partito comunista che dal 9 al 12 novembre definirà proprio a ridosso di piazza
Tiananmen le linee di sviluppo del paese nei prossimi anni, l'evento acquista una
valenza ancora maggiore. Lo stesso vale però per il contenzioso internazionale con
il Giappone sulle isole Senkaku/Diaoyu. Ieri il ministro della Difesa giapponese Itsunori
Onodera ha confermato il crescente disagio di Tokyo verso il continuo transito di
navi cinesi ai limiti e a volte anche all'interno delle acque dell'arcipelago, come
pure i continui allarmi aerei. “Credo che le intrusioni da parte cinese nelle acque
territoriali attorno alle Senkaku evidenzino un'area grigia tra situazione di tempo
di pace e situazione d'emergenza”, ha detto Onodera. Una constatazione ma anche un
avvertimento che segue l'annuncio di grandi manovre aereo-navali giapponesi presso
l'area contesa, mentre la Cina per la prima vola ha messo in evidenza in questi giorni
la sua nuova flotta di sottomarini nucleari.