2013-10-29 08:36:37

Terra Santa. Il patriarca Twal: per la pace "sanare l'educazione dei giovani"


Ripartire dal rispetto della persona e dalla fiducia reciproca che rappresentano il cuore del problema del dialogo tra musulmani, ebrei e cristiani e sanare l’educazione dei giovani per arrivare alla pace. L’esortazione è arrivata dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, che domenica scorsa ad Assisi ha rinnovato, insieme a rappresentanti ebrei e musulmani, l’impegno per la pace in Medio Oriente. “In molti Paesi ci sono tensioni, il terrorismo internazionale e i movimenti fondamentalisti sono sempre più all’opera - ha detto mons. Twal - ma la Chiesa va contro corrente e continua a dire: la pace è possibile”. Il patriarca ha ricordato la situazione dei cristiani in Terra Santa: “siamo e rimaniamo la Chiesa del Calvario, a causa dell’occupazione militare israeliana, dell’emigrazione dei cristiani, di un terrorismo che non risparmia nessuno, di un conflitto che non trova soluzione”. Non sono mancati cenni ai sempre più frequenti atti “di vandalismo a danno di chiese, cimiteri, luoghi religiosi delle diverse comunità, operati da estremisti, di fanatici che non hanno nulla a che fare con la vera religione”. A riguardo - riferisce l'agenzia Sir - mons. Twal ha sottolineato che “non bastano le espressioni di condanna da parte delle autorità civili o militari, ma siamo chiamati ad agire, a sradicare le cause di tali fenomeni, a sanare l’educazione delle nuove generazioni. Come rappresentanti delle tre religioni monoteiste - ha concluso - abbiamo una responsabilità grande per la pace. La preghiera è educazione alla pace. La guerra, le tensioni, gli squilibri cominciano dentro di noi. Anche i muri che vediamo a Betlemme e a Gerusalemme sono la traduzione di altri muri nel cuore e nella testa dell’uomo: muro di odio, di paura e di sfiducia. Non mi stancherò mai di ripetere che la pace è possibile, che è possibile un mondo diverso”. (R.P.)







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