Siria: ribelli islamisti dicono no a Ginevra 2. L’inviato Brahimi: necessaria partecipazione
Iran
Resta tutta in salita la strada che porta alla conferenza di pace denominata ‘Ginevra2’,
fissata per il 23 novembre, per trovare una soluzione politica al conflitto in Siria.
Circa venti gruppi ribelli islamisti hanno respinto categoricamente l’eventualità
di partecipare al negoziato che si terrà in Svizzera sotto l’egida dalle Nazioni Unite
e sostenuto da Usa e Russia. Partecipare alla riunione e trattare con il regime sarebbe
un “atto di tradimento”, si legge in un comunicato delle sigle islamiste diffuso dal
capo della brigata Souqour al-Cham, Ahmad Eissa al-Sheikh. Dal canto suo la Coalizione
nazionale siriana, principale piattaforma d’opposizione al presidente Bashar al-Assad,
si riunirà il 9 novembre per decidere se partecipare o meno ai colloqui di pace. Ma
gli oppositori del regime hanno già anticipato che andranno a Ginevra solo per discutere
un eventuale futuro del Paese senza Assad. Intanto, prosegue il lavoro di mediazione
dell’inviato dell'Onu e della Lega Araba, Lakhdar Brahimi, che domani farà tappa a
Damasco, dopo la visita a Teheran durante la quale ha ribadito che la partecipazione
dell'Iran alla Conferenza è necessaria. (M.G.)