Renzi alla Leopolda sferza il Pd: " Mai più larghe intese" e " subito la riforma della
giustizia"
Riforma della giustizia e riforma della legge elettorale. Sono i punti chiave dell’intervento
con cui il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha chiuso ieri la convention all’ex stazione
ferroviaria della Leopolda, organizzata per promuovere la sua candidatura a segretario
del Partito Democratico. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Mai più larghe
intese e inciuci. Matteo Renzi parla non solo come candidato alla segretaria del Pd,
ma anche come candidato premier. E a chi nel suo partito storce il naso dice: leadership
non è una parolaccia, occorre riprendersi i voti finiti a Pdl e Grillo. E comunque
il no alle larghe intese, precisa, non significa essere contro il Governo Letta ma
a favore di un sistema dell’alternanza. Per questo Renzi chiude la porta a tentazioni
di ritorno al proporzionale e le spalanca al sistema con cui vengono eletti i sindaci.
Aggiunge Renzi: occorre superare l’attuale bicameralismo, dunque via il Senato e sì
alla Camera delle Autonomie; ma anche eliminare le province. Renzi annuncia poi proposte
per una riforma della giustizia, perché - afferma - la sinistra che non cambia si
chiama destra. Insomma, occorre guardare al futuro. Ecco perché, spiega Renzi, non
parlo di Berlusconi, la cui decadenza, afferma, non farà cadere il governo. Ma, nonostante
le rassicurazioni, la grande incognita resta proprio il rapporto di Renzi con l’attuale
Esecutivo. Alla Leopolda il ministro dei Rapporti con il parlamento Franceschini sembra
rassicurato e sottolinea: il Governo dura, c’è tempo per fare le riforme chieste dal
capo dello Stato e tornare alle urne nel 2015. Ma per Brunetta, Pdl, sarà proprio
Renzi a provocare le lezioni anticipate.