2013-10-27 15:32:39

Ad Assisi cristiani, ebrei e musulmani insieme per riflettere e pregare per la pace


Ebrei, cristiani e musulmani insieme nello "spirito di Assisi" per ribadire il loro impegno per la pace. Si è rinnovato ieri mattina ad Assisi il tradizionale appuntamento interreligioso voluto per la prima volta, nel 1986, da Giovanni Paolo II. Quest’anno, al centro della riflessione comune, quanto sta accadendo in Medio Oriente e le possibili vie di dialogo e riflessione. Al vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino e alle famiglie francescane si sono uniti il patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal, una delegazione islamica e in rappresentanza della comunità ebraica il rabbino David Rosen, direttore del Dipartimento per gli affari Interreligiosi dell'American Jewish Committe. Il senso di questo appuntamento nelle parole di padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento, intervistato da Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

R. – Lo spogliarsi delle proprie abitudini, delle proprie consuetudini per incontrare l’altro. Incontrarlo soprattutto nella dimensione umana, nella dimensione dell’affabilità, e far sì che ogni circostanza diventi occasione di pace. Questo è stato ripetuto, e questo impegno non termina qui, alla celebrazione, ma continua nelle piccole cose come nelle grandi cose.

D. – Quindi, pace innanzitutto – come dice il Papa – nel senso di pace nel cuore, oltre che nei rapporti?

R. – Sì: proprio la pace che nasce dal cuore, da un cuore libero, da un cuore disarmato. E’ stato portato un esempio: l’esempio di convocazione alla preghiera che Papa Francesco ha fatto per dissipare le nubi della guerra dalla Siria. E’ stato fatto notare come questa preghiera, questo incontrarsi liberi il mondo e vi porti l’arcobaleno di pace.

D. – Al cuore dell’incontro, il focus sul Medio Oriente: in particolare, che cosa ne è emerso?

R. – Noi sappiamo – ce lo ricordò a suo tempo Giovanni Paolo II – che il conflitto israelo-palestinese rappresenta la madre di tutte le guerre. Sapere, quindi, che i leader religiosi qui si impegnano, lavorano giorno dopo giorno, in maniera silenziosa – l’hanno detto! – per la pace, questo fa ben sperare.

Ultimo aggiornamento: 28 ottobre







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