2013-10-26 08:24:35

Siria: autobomba a Damasco. 115mila le vittime dall'inizio del conflitto


In Siria non si ferma la violenza. Ieri un attentato terroristico ha devastato uno dei sobborghi di Damasco. Nel pomeriggio un’autobomba è esplosa in una zona controllata dai ribelli, mentre è giallo sull’uccisione di un capo qaedista. La cronaca, nel servizio di Elvira Ragosta:RealAudioMP3

Era il momento della preghiera nella moschea di Wadi Barada, l’autobomba sarebbe saltata in aria mentre i terroristi la riempivano di esplosivo. 40 le vittime al momento accertate, tra questi anche un bambino di sette anni, mentre decine sono i feriti in gravi condizioni. L’attentato è avvenuto a 40 km a nordovest di Damasco, in una zona controllata dai ribelli, ma con le truppe lealiste schierate nei confini. Intanto ieri la tv di Stato siriana ha annunciato la morte di al Julani, capo di al Nusra, uno dei gruppi più violenti delle forze anti-Assad sul terreno e legato ad al Qaeda. Dall’alba di oggi il gruppo al Nusra è impegnato in uno scontro contro gruppi armati curdi nella zona orientale della Siria al confine iracheno. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i curdi hanno preso il controllo del posto di frontiera Alyaaroubie. Sul terreno si continua a combattere e i morti, dall’inizio della guerra, sono 115mila.Sono cinque milioni gli sfollati interni, molti dei quali costretti a vivere in edifici disabitati, moschee o parchi. A questi si aggiungono i siriani intrappolati in quartieri assediati dall’esercito dove è impossibile l’arrivo degli aiuti umanitari. Ieri a New York l’Onu ha presentato un rapporto sulla situazione economica siriana, da cui emerge che metà della popolazione vive in estrema povertà, mentre la disoccupazione è al 48,6%. Duramente colpita anche la scolarizzazione, con metà della popolazione studentesca che ha abbandonato gli studi. Il quadro economico siriano presenta poi un crollo straordinario del Prodotto interno lordo, che subisce drastici crolli di trimestre in trimestre. Rischi anche sul piano sanitario per i bambini siriani, dopo i presunti casi di poliomelite. L’Unicef, in collaborazione con l’Oms e altri partner, ha avviato in Siria una campagna di vaccinazioni su larga scala con l’obiettivo di proteggere il maggior numero possibile di bambini contro polio e altre malattie. Prima che iniziasse il conflitto la copertura vaccinale in Siria copriva il 95%, negli ultimi due anni, invece, sono stati solo 500.000 i bambini vaccinati. Sul piano negoziale, infine, una soluzione diplomatica che ponga fine alle sofferenze della popolazione siriana è l’auspicio del segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, che ieri in un messaggio ha ricordato che la collaborazione tra Onu e Opac (l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) per la distruzione degli arsenali siriani continua.







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