Halloween: dalla festa dei morti alla Festa dei Santi
"Festeggiare i
Santi e non i morti, con i loro simboli di zucche, fantasmi, vampiri e mostri esibiti
come giocattoli in una sorta di carnevale autunnale dallo sfondo macabro". E'
la proposta che arriva da alcune diocesi italiane e movimenti giovanili che per la
notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre propongono, come l'arcidiocesi di Torino
e la diocesi di Palestrina nel Lazio, la "Notte dei Santi", una festa della luce con
uno sguardo sull'infinito. "Negli ultimi anni - sottolinea lo scrittore Carlo Climati
- gruppi di giovani non organizzati, si avvicinano al mondo dell'esoterimo, veicolati
da suggestioni musicali e feste. Una scoperta dell'occulto favorito da un forte messaggio
pubblicitario e da un disagio sociale che può determinare il rischio di un avvicinamento
al satanismo, come proposta per colmare dei vuoti". "Cerchiamo di proporre una
cultura della vita, della luce - sottolinea Francesco D'Orazio della diocesi di Palestrina
- contro una cultura delle tenebre. Crediamo infatti che dopo la morte ci sia un'altra
vita. Non esorcizziamo commercialmente la morte. Halloween è un messaggio di tenebre,
di dispersione di anime che vagano nel mondo". Con noi, anche don Luca Ramello, direttore
dell'Ufficio Giovani dell'arcidiocesi di Torino.(a cura di Luca Collodi)