Dichiarazioni dei superiori Gesuiti su migrazioni e Siria
I provinciali della Compagnia di Gesù di Europa e Medio Oriente, durante il loro incontro
annuale, che si è tenuto a Roma dal 17 al 23 ottobre scorsi, hanno approvato due dichiarazioni.
La prima, insieme con i provinciali dell’Africa e Madagascar, sulle condizioni dei
migranti e dei rifugiati che tentano di raggiungere l'Europa. “L'imperativo morale
che chiede di salvare vite umane” deve fare i conti con alcuni impegni dell'intera
comunità internazionale, tra i cui quelli di fermare il commercio delle armi con l'Africa
e rivedere l'Accordo di Dublino che “non facilita un’equa condivisione dei flussi
dei richiedenti asilo". Si incoraggiano, inoltre, gli sforzi di tante Conferenze episcopali
d’Europa che fanno del servizio pratico a rifugiati e migranti, e dell’advocacy
a loro favore, "una priorità". La seconda dichiarazione riguarda la tragedia in
Siria. Si chiede alle parti in causa e alla comunità internazionale “di cercare con
urgenza un cessate-il-fuoco garantito da un’autorità internazionale, di stabilire
una road-map per preparare un incontro di tutte le parti in conflitto e di
convocare una conferenza di pace che raggiunga un accordo comune a salvaguardia della
vita del popolo siriano”. Si richiama, inoltre, “l’attenzione sulla necessità di riconoscere
e identificare i veri interessi in gioco, sia a livello locale che regionale o internazionale,
che, purtroppo, non sempre sono in sintonia con quelli del popolo siriano”. (A.L.)