Bolivia, la denuncia dei vescovi: "Il narcotraffico strumentalizza i cocaleros"
Luìs Badilla Morales, Radio Vaticana Il presidente
boliviano Morales prosegue nel suo programma di sradicamento di almeno due terzi dei
campi di foglia di coca del Paese. Un obiettivo difficile da perseguire, per l'importanza
culturale e sociale che hanno queste coltivazioni in Bolivia, ma fondamentale per
combattere il narcotraffico. Molti temono, infatti, che gli incidenti di Apolo siano
stati provocati dai narcotrafficanti che in realtà utilizzano, per i loro scopi criminali,
almeno due terzi del prodotto di queste coltivazioni . In Bolivia, località
di Apolo, al confine con il Perù, durante un'operazione governativa per lo sradicamento
di piantagioni illegali di coca, sono stati uccisi due militari, un poliziotto e un
medico. Commozione e preoccupazione tra i contadini 'cocaleros'. Dolore per le
vittime e condanna della violenza da parte dei vescovi boliviani che sottolineano
come dietro i fatti di Apolo ci sia la mano del narcotraffico e non quella dei contadini,
le cui proteste sono state strumentalizzate dalle bande criminali della coca. (Intervista
a cura di Fabio Colagrande)