2013-10-24 15:08:02

Giordania: al via convegno sul ruolo delle donne cristiane in Medio Oriente


Si è aperta ad Amman, in Giordania, con una relazione del Patriarca di Gerusalemme, Fouad Twal, sul ruolo delle donne nella vita della Chiesa e della società in Medio Oriente, il convegno dedicato al servizio reso dalle donne credenti “alla vita, alla dignità e al bene comune”. Sulle ragioni di questo incontro, che prevede le testimonianze di diverse donne cristiane arabe impegnate in campo politico e sociale, Cecilia Sabelli ha intervistato Maria Giovanna Ruggieri, presidente dell’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, promotrice dell’iniziativa:RealAudioMP3

R. – Sicuramente, quello che ci ha spinto quando abbiamo pensato a questa conferenza, è stato il desiderio di conoscere, perché per il resto del mondo - se così si può dire - questa parte del mondo, almeno da quello che ci trasmettono i media, è visto sempre in maniera un po’ monolitica. La gente quasi non crede che possano esistere delle comunità cristiane in questa parte del mondo, perché da quello che conosciamo - vorrei anche dire abbastanza superficialmente a volte - c’è una cultura predominante e una religione predominante, per cui non esiste nient’altro. Invece scopriamo che ci sono diverse comunità cristiane. Quindi da un lato abbiamo il desiderio di conoscerle e di ascoltare la loro realtà, la loro esperienza e, dall’altro, di far sentire loro la vicinanza del resto del mondo, perché spesso lamentano che noi non siamo molto attenti alla loro realtà. Noi consideriamo questo incontro un primo passo. Il nostro impegno è fondamentalmente un impegno formativo: l’obiettivo dell’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, di questa organizzazione che io presiedo, è quello della formazione delle donne, per far avere loro un ruolo attivo e partecipativo sia nella vita ecclesiale che nella vita civile. Quindi, in prospettiva, se ci sarà la possibilità, pensiamo di dare ancora il nostro contributo, di essere ancora presenti. Però, per adesso, l’obiettivo è questa conoscenza.

D. - Nell’Esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente di Benedetto XVI, alla quale vi ispirerete nel corso dei lavori, il Papa emerito invita a un maggior coinvolgimento delle donne nella vita pubblica ed ecclesiale. Qual è, in questo senso, la situazione dell’area in cui vi trovate?

R. - Rispetto a questa situazione, noi vogliamo anche ascoltare i perché. Qui è presente un’ex ministra dell’Iraq. Le donne di quest’area, almeno quelle che hanno fatto anche un percorso professionale, hanno abbastanza chiaro il loro ruolo, almeno in termini sociali. Il problema è più a livello ecclesiale, dove - questo almeno è quello che superficialmente si percepisce un po’ - questa partecipazione nella vita ecclesiale è più di carattere esecutivo. Vediamo, anche con le sollecitazioni di Papa Francesco, che c’è possibilità di fare e di essere di più e non soltanto degli esecutori nella vita ecclesiale e quindi di aiutarci reciprocamente anche in questo: nell’essere più propositive e non soltanto ‘esecutive’ nella vita ecclesiale; dobbiamo riscoprire il ruolo femminile: il ruolo di questo famoso genio femminile di cui parlava Giovanni Paolo II nella Mulieris Dignitatem, e che deve essere appunto anche propositivo. E’ una questione di credere che c’è una specificità femminile che possa essere messa la servizio della comunità ecclesiale e che noi donne stesse ancora facciamo qualche fatica a tirar fuori.







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