Vescovi europei: appello all'Onu in difesa delle minoranze religiose
“Preoccupati per la violenza persistente e le persecuzioni nei confronti delle minoranze
cristiane e di altri gruppi religiosi” i vescovi europei scendono in campo e lanciano
un appello che verrà presentato in questi giorni ai vertici delle Nazioni Unite affinché
venga adottata una Risoluzione per la protezione delle minoranze religiose. L’appello
- ripreso dall'agenzia Sir - è contenuto in una Dichiarazione congiunta che l’assemblea
plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), riunita nei giorni
scorsi a Bratislava, ha sottoscritto insieme alla “Appeal of Conscience Foundation”,
fondazione interreligiosa che riunisce esponenti di ogni fede per promuovere “la pace,
la tolleranza e la risoluzione di confitti etnici”. La Dichiarazione è stata inviata
anche ai vertici di numerose nazioni per chiedere “misure e azioni reali in difesa
delle minoranze religiose, dei luoghi di culto e dei testi sacri”. “Condanniamo -
si legge nella Dichiarazione - tutti gli atti o minacce di violenza, distruzione,
danneggiamento o intimorimento diretti contro le minoranze religiose, inclusa la distruzione
di luoghi di culto e di testi religiosi sacri di qualsiasi tipo”. “Rivolgiamo un appello
a tutti gli Stati per la prevenzione degli atti o minacce di violenza, e invitiamo
le organizzazioni intergovernative e non governative competenti a contribuire a questi
sforzi sviluppando iniziative appropriate che mirino a promuovere il rispetto reciproco
e il riconoscimento delle minoranze religiose”. “Rendiamo oggi pubblico questo testo
con la speranza che esso possa trovare un riscontro positivo in breve tempo”, spiega
il card. Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee. Ed aggiunge:
“La quantità di persone che stanno soffrendo a causa della propria fede è uno scandalo
nel nostro mondo moderno”. Per questo motivo nella dichiarazione congiunta si legge:
“Il Consiglio delle Conferenze episcopali d‘Europa e la Fondazione per l’appello alla
coscienza esortano tutti gli Stati, le organizzazioni intergovernative e non governative
e i media a promuovere, attraverso la formazione, una cultura del rispetto reciproco
e della tolleranza per la diversità delle religioni, che rappresentano un aspetto
importante del patrimonio collettivo dell’umanità”.