2013-10-23 13:33:57

Udienza generale. Il Papa: se non porta Gesù al mondo come Maria, la Chiesa diventa una ong


Maria ha portato Gesù al mondo e la sua carità: la Chiesa deve fare altrettanto, altrimenti diventa un’agenzia umanitaria. Questo pensiero di Papa Francesco è emerso dalla catechesi dell’udienza generale tenuta ieri mattina in Piazza San Pietro, davanti a oltre 100 mila persone. Il Papa ha presentato Maria come modello di fede, di carità, di unione con Cristo, e ha concluso invitando a pregare il Rosario nel mese di ottobre per la pace nel mondo. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

O porta Gesù al mondo – assieme alla sua gioia, al suo amore gratuito – oppure il bene, che pure potrà fare, la farà assomigliare a una ong, ma in quanto Chiesa sarà “morta”. Allergico ai mezzi termini com’è suo costume, Papa Francesco mette i cristiani in guardia. Il vostro modello, afferma, è Maria, e non ha alternative. Maria “modello di fede”, modello di “carità”, “modello di unione con Cristo”. Un esempio alto, certo, ma il Papa avverte: è sbagliato considerare Maria “troppo diversa da noi”. Lei, ricorda, ha pronunciato il suo “sì” a Dio “nella semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni” di ogni mamma. E fin dai primi giorni della sua maternità, non si è risparmiata, portando il suo aiuto – e Gesù dentro di sé – alla cugina Elisabetta:

“Questa è la Chiesa: non porta se stessa, se è piccola, se è grande, se è forte, se è debole, ma la Chiesa porta Gesù. E la Chiesa deve essere come Maria, quando è andata – lo abbiamo sentito nel Vangelo – quando è andata a fare la visita ad Elisabetta. Cosa portava Maria? Gesù! E la Chiesa porta Gesù. E questo è il centro della Chiesa, eh? Portare Gesù. Se – un’ipotesi – una volta succedesse che la Chiesa non porta Gesù, quella è una Chiesa morta. Capito? Deve portare Gesù? E deve portare la carità di Gesù, l’amore di Gesù, la forza di Gesù”.

A ogni affermazione che indica un dover essere, Papa Francesco fa seguire di norma alcune domande, nette, che mettono l’anima in controluce. Com’è – chiede ai 100 mila e oltre che lo guardano – il nostro amore? È “forte” o è come vino allungato con l’acqua, che “segue le simpatie, che cerca il contraccambio”, in parole povere un “amore interessato”?:

“Una domanda: a Gesù piace l’amore interessato o non piace? Piace? Ah, non siete ben convinti, eh? Piace o non piace? Non piace! L’amore deve essere l’amore gratuito, come era il suo amore. Come sono i rapporti nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità? Ci trattiamo da fratelli e sorelle? O ci giudichiamo, parliamo male gli uni degli altri? Ma, io ho sentito che qui a Roma nessuno parla male dell’altro… E quello è vero? Non so. Io lo dico”.

Se nel ricordare all’inizio della catechesi l’esemplarità della fede di Maria Papa Francesco ne aveva sottolineato il “sì perfetto” che sotto la Croce la rende Madre dell’umanità, nel definire la sua capacità di unione con Cristo, il Papa ribadisce che il “culmine” di tale unione viene raggiunto sul Calvario:

“La Madonna ha fatto proprio il dolore del Figlio ed ha accettato con Lui la volontà del Padre, in quella obbedienza che porta frutto, che dona la vera vittoria sul male e sulla morte. E’ molto bella questa realtà che Maria ci insegna: l'essere sempre uniti a Gesù (…) Chiediamo al Signore che ci doni la sua grazia, la sua forza, affinché nella nostra vita e nella vita di ogni comunità ecclesiale si rifletta il modello di Maria, Madre della Chiesa”.

Papa Francesco, alternandosi alla sintetica lettura delle catechesi in sette lingue, ha quindi rivolto saluti ai numerosissimi gruppi presenti in Piazza. In particolare, a più riprese ha rinnovato l’invito a recitare quotidianamente il Rosario, “possibilmente in famiglia”, chiedendo nel mese di ottobre “la pace per il mondo e il ritorno ai valori evangelici”. E ha terminato con due speciali richieste dirette ad altrettante categorie di persone:

“Cari giovani, (…) siate coraggiosi testimoni della fede cristiana; cari ammalati, offrite la vostra croce quotidiana per la conversione dei lontani alla luce del Vangelo”.

Ultimo aggiornamento: 24 ottobre







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