Lampedusa, i superstiti chiedono risposte concrete
Una Liturgia della
Parola è stata celebrata mercoledì 23 ottobre, nella Parrocchia di Lampedusa, dal
sacerdote eritreo don Mussie Zerai, (Ong Habeshia), per permettere a 107 superstiti
del naufragio del 3 ottobre scorso di pregare in suffragio delle 366 vittime. I
profughi, ai quali non era stato consentito di prendere parte alla commemorazione
del 21 ottobre ad Agrigento, hanno organizzato ieri uno sciopero della fame per ottenere
dalle istituzioni italiane risposte concrete sulla loro sorte. "Sono frustrati
per il fatto che non stanno ricevendo risposte, né l'assistenza dovuta", spiega don
Zerai. "Sono stati vittime di un naufragio drammatico e ora si chiedono che fine ha
fatto la disponibilità di Roma Capitale - ribadita dal sindaco di Roma - ad accoglierli.
Molti di loro non vogliono rimanere in Italia, ma vorrebbero raggiungere i loro familiari
nel Nord Europa". "Inoltre - aggiunge il sacerdote eritreo - la situazione umanitaria
nel centro di accoglienza resta molto grave e molti di loro non hanno superato il
trauma psicologico del naufragio". (A cura di Fabio Colagrande)