Haiti: in tre anni di colera morte ottomila persone
I casi di colera sono aumentati ad Haiti a settembre, rispetto al mese precedente,
secondo l’ultimo bollettino dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento
delle questioni umanitarie (Ocha) diffuso a Port-au-Prince. Tracciando un bilancio
dell’inedita epidemia scoppiata tre anni fa nel povero paese caraibico, devastato
dal sisma del gennaio 2010 - riferisce l'agenzia Misna - lo studio descrive uno scenario
“preoccupante” con 5600 contagi il mese scorso, rispetto ai 5300 di agosto. Almeno
8352 persone sono morte ad Haiti dalla comparsa, nell’ottobre 2010, del colera, secondo
un bilancio ufficiale fornito dal ministro della Sanità, Joseph Donald Francois: fra
l’ottobre 2010 e il mese in corso 380.855 persone sono state ricoverate negli ospedali
nazionali. “In totale – ha precisato il ministro – oltre 684.000 haitiani sono stati
infettati dal colera. Il 2011 è stato l’anno più mortale con 2000 vittime”. Quest’anno
le cifre si sono sensibilmente abbassate, sempre secondo i dati ufficiali, che riportano
425 decessi e 45.207 ricoveri. “C’è una diminuzione graduale dell’epidemia ma il batterio
è sempre presente ad Haiti…Il suo sradicamento richiede lo sforzo di tutti” ha aggiunto
Francois. I dipartimenti più colpiti dal colera quest’anno sono stati quelli di Artibonite,
Ovest, Nord e Grand’Anse; il tasso di mortalità più elevato è stato riscontrato nei
distretti di Nippes, Sud-est e Nord-est. All’inizio del mese l’Institute for Justice
and Democracy in Haiti (Ijdh), con sede a Boston, ha chiesto l’apertura di un procedimento
giudiziario per ottenere un risarcimento dall’Onu, ritenuta responsabile dell’introduzione
del colera attraverso i ‘caschi blu’ nepalesi della Minustah, la missione di stabilizzazione
presente dal 2004, di stanza nella base di Mirebalais. Sia il Center for Disease Control
and Prevention (Cdc) di Atlanta che uno studio dell’Università di Yale hanno confermato
la responsabilità dei ‘caschi blu’. (R.P.)