2013-10-22 14:09:25

Emergenza casa. Prosegue il presidio di Porta Pia. Previsti 250mila sfratti in 5 anni


Tra proteste e disagi al traffico a Porta Pia a Roma, prosegue l’accampamento degli attivisti dei movimenti per la casa in attesa dell’incontro in serata con il ministro delle Infrastrutture Lupi e con il sindaco Marino. Tra le richieste dei dimostranti: il blocco totale degli sfratti e un piano di edilizia popolare. L’emergenza abitativa è da sempre una nostra priorità, ma non aderiamo alla protesta ” spiega al microfono di Paolo Ondarza il segretario del Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio della Cisl, Guido Piran:RealAudioMP3

R. – Noi non abbiamo aderito a questo tipo di protesta, perché abbiamo una pratica politica diversa: non facciamo occupazioni abusive delle case e riteniamo che occorra applicare le leggi, sapendo che le leggi sull’assegnazione dell’edilizia pubblica non sono molto applicate in Italia, proprio perché ci sono gli occupanti abusivi. Rispetto al merito, condividiamo le richieste fatte dalla piazza in questi giorni: maggiori finanziamenti all’edilizia pubblica, visto che da 15 anni in Italia non vengono stanziati soldi. La legge che regola le locazioni private va riformata, perché è una delle cause degli sfratti così numerosi in Italia, dell’aumento così alto degli affitti. Tenga presente che proprio per l’alta percentuale di proprietà della casa diffusa in Italia, chi è in affitto è nella fascia più bassa dei redditi.

D. – 220 mila sfratti avvenuti in Italia solo nell’anno passato...

R. – Purtroppo prevediamo che entro cinque anni ce ne saranno altri 250 mila.

D. – Stiamo parlando di sfratti che comprendono anche quelli per morosità incolpevole...

R. – Sì, la morosità è incolpevole quando deriva da licenziamento, perdita del posto di lavoro, cassa integrazione, malattia. Nella legge che converte il decreto sull’Imu, noi siamo riusciti ad avere un finanziamento, anche se limitato, nei prossimi due anni, del Fondo sostegno affitti, che da tre anni non riceveva soldi dallo Stato, e la costituzione del Fondo contro la morosità incolpevole. Questo è un fatto storico: in Italia non era mai avvenuto. Con il Fondo morosità incolpevole si tenterà di recuperare la morosità, erogando soldi a queste famiglie. Nel periodo in cui ci sarà la procedura per l’assegnazione di questi soldi, le prefetture troveranno il modo per evitare che ci siano polizia, carabinieri – la forza pubblica – che vadano ad eseguire lo sfratto.

D. – Tutelando quindi anche i proprietari delle case...

R. – Ma, in un certo senso sì, perché in questo modo rientreranno in possesso dei soldi che non erano stati pagati.

D. – E’ di questi giorni la notizia che agli inquilini, oltre alla tassa sui rifiuti, sarà chiesto un contributo anche sulla Tasi, la tassa sugli immobili...

R. – Che agli inquilini venga richiesto di pagare, come succedeva anche prima, la tassa dei rifiuti è previsto dalla legge ed è giusto. La novità è che venga caricata, anche magari in forma ridotta, una quota di imposta che riguardi la proprietà su chi proprietario non è. Questa è l’incongruenza. Anzi, con un meccanismo che non riguarda solo gli inquilini, ma riguarda anche i proprietari, secondo cui le case che valgono meno pagheranno di più. Ed è una follia. Noi cercheremo naturalmente, nell’iter parlamentare della legge, di modificare queste contraddizioni.

D. – Anche perché non possono che andare a peggiorare quella che è la già difficile situazione abitativa...

R. – Il nostro Paese ha bisogno e deve capire che la spesa pubblica per le politiche abitative è una spesa pubblica produttiva. Il fatto di favorire la costituzione di giovani coppie, fare una politica dell’accoglienza degli studenti con case a basso prezzo è un elemento di sviluppo.

Ultimo aggiornamento: 23 ottobre







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