Emergenza casa. Prosegue il presidio di Porta Pia. Previsti 250mila sfratti in 5 anni
Tra proteste e disagi al traffico a Porta Pia a Roma, prosegue l’accampamento degli
attivisti dei movimenti per la casa in attesa dell’incontro in serata con il ministro
delle Infrastrutture Lupi e con il sindaco Marino. Tra le richieste dei dimostranti:
il blocco totale degli sfratti e un piano di edilizia popolare. L’emergenza abitativa
è da sempre una nostra priorità, ma non aderiamo alla protesta ” spiega al microfono
di Paolo Ondarza il segretario del Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio
della Cisl, Guido Piran:
R. – Noi non
abbiamo aderito a questo tipo di protesta, perché abbiamo una pratica politica diversa:
non facciamo occupazioni abusive delle case e riteniamo che occorra applicare le leggi,
sapendo che le leggi sull’assegnazione dell’edilizia pubblica non sono molto applicate
in Italia, proprio perché ci sono gli occupanti abusivi. Rispetto al merito, condividiamo
le richieste fatte dalla piazza in questi giorni: maggiori finanziamenti all’edilizia
pubblica, visto che da 15 anni in Italia non vengono stanziati soldi. La legge che
regola le locazioni private va riformata, perché è una delle cause degli sfratti così
numerosi in Italia, dell’aumento così alto degli affitti. Tenga presente che proprio
per l’alta percentuale di proprietà della casa diffusa in Italia, chi è in affitto
è nella fascia più bassa dei redditi.
D. – 220 mila sfratti avvenuti in Italia
solo nell’anno passato...
R. – Purtroppo prevediamo che entro cinque anni ce
ne saranno altri 250 mila.
D. – Stiamo parlando di sfratti che comprendono
anche quelli per morosità incolpevole...
R. – Sì, la morosità è incolpevole
quando deriva da licenziamento, perdita del posto di lavoro, cassa integrazione, malattia.
Nella legge che converte il decreto sull’Imu, noi siamo riusciti ad avere un finanziamento,
anche se limitato, nei prossimi due anni, del Fondo sostegno affitti, che da tre anni
non riceveva soldi dallo Stato, e la costituzione del Fondo contro la morosità incolpevole.
Questo è un fatto storico: in Italia non era mai avvenuto. Con il Fondo morosità incolpevole
si tenterà di recuperare la morosità, erogando soldi a queste famiglie. Nel periodo
in cui ci sarà la procedura per l’assegnazione di questi soldi, le prefetture troveranno
il modo per evitare che ci siano polizia, carabinieri – la forza pubblica – che vadano
ad eseguire lo sfratto.
D. – Tutelando quindi anche i proprietari delle case...
R.
– Ma, in un certo senso sì, perché in questo modo rientreranno in possesso dei soldi
che non erano stati pagati.
D. – E’ di questi giorni la notizia che agli inquilini,
oltre alla tassa sui rifiuti, sarà chiesto un contributo anche sulla Tasi, la tassa
sugli immobili...
R. – Che agli inquilini venga richiesto di pagare, come succedeva
anche prima, la tassa dei rifiuti è previsto dalla legge ed è giusto. La novità è
che venga caricata, anche magari in forma ridotta, una quota di imposta che riguardi
la proprietà su chi proprietario non è. Questa è l’incongruenza. Anzi, con un meccanismo
che non riguarda solo gli inquilini, ma riguarda anche i proprietari, secondo cui
le case che valgono meno pagheranno di più. Ed è una follia. Noi cercheremo naturalmente,
nell’iter parlamentare della legge, di modificare queste contraddizioni.
D.
– Anche perché non possono che andare a peggiorare quella che è la già difficile situazione
abitativa...
R. – Il nostro Paese ha bisogno e deve capire che la spesa pubblica
per le politiche abitative è una spesa pubblica produttiva. Il fatto di favorire la
costituzione di giovani coppie, fare una politica dell’accoglienza degli studenti
con case a basso prezzo è un elemento di sviluppo.