El Salvador: la Chiesa difende gli archivi dell'ufficio dei diritti umani
La Chiesa cattolica del Salvador non consentirà “a nessuno” di appropriarsi dell’archivio
del suo ormai smantellato ufficio per i diritti umani – Tutela Legal del Arzobispado
de San Salvador – contenente oltre 50.000 denunce di violazioni in larga parte commesse
durante la guerra civile (1980-1992): lo ha detto l’arcivescovo di San Salvador, mons.
José Luis Escobar Alas, in un pronunciamento pubblico al termine della messa domenicale.
“L’archivio è della Chiesa e non permetteremo a nessuno di sottrarlo né di sottrarre
alcune delle sue parti, poiché è nostro dovere custodirlo e porlo al servizio della
giustizia in favore delle vittime” ha detto il presule. Venerdì scorso, ricorda il
quotidiano ‘La Pagina’, la Procura generale della Repubblica ha disposto la perquisizione
dei locali di Tutela Legal, la cui chiusura era stata decisa il 30 settembre adducendo
diverse motivazioni, dalla necessità di modernizzarlo, alla scoperta di non meglio
precisate “irregolarità” amministrative. Contro la chiusura di Tutela Legal - riferisce
l'agenzia Misna - si sono espresse personalità di spicco e organizzazioni a difesa
dei diritti umani, dal presidente della Repubblica Mauricio Funes, all’Ufficio di
Washington per l’America Latina (Wola), al Center for Justice and Accountability (Cja),
con sede in California, al Center for Justice and International Law (Cejil), collegato
all’Organizzazione degli Stati americani (Osa). Mons. Escobar Alas ha detto di essere
stato sorpreso dalla perquisizione, motivata – riporta la stampa – dal fatto che ci
sono inchieste aperte su alcuni casi di violazioni dei diritti umani durante il conflitto,
ma di aver negoziato con i funzionari della Procura che hanno infine accettato di
limitarsi a un’ispezione generale, senza vedere dettagli dei documenti conservati
nell’archivio. “Abbiamo detto loro che avremmo collaborato. Abbiamo comunicato che
l’archivio in questione è proprietà della Chiesa e non possiamo permettere che esca
dai locali del nostro arcivescovado. Ci interessa il tema della trasparenza – ha aggiunto
il presule – non abbiamo nulla da nascondere. Ma difenderemo l’archivio. Siamo impegnati
a mantenere la completa confidenzialità sulle vittime”. In merito alle “irregolarità”
che hanno preceduto la chiusura di Tutela Legal, mons. Escobar Alas non ha escluso
il ricorso alla magistratura: “Non scartiamo di presentare il caso alla giustizia,
ma stiamo ancora raccogliendo prove. C’è un gruppo di avvocati impegnato in questa
vicenda, quando avremo novità le faremo sapere”. Il presule ha concluso aggiungendo
che l’arcivescovado ha chiesto alla Procura generale di poter proseguire l’inventario
dell’archivio “per poi darlo in mano alla giustizia”. Istituito nel 1982 da mons.
Arturo Rivera Damas per assistere le vittime di abusi nel contesto della guerra, Tutela
Legal continuò il lavoro che aveva intrapreso nel 1977 mons. Óscar Arnulfo Romero,
assassinato il 24 marzo 1980, con il Socorro Jurídico del Arzobispado per fornire
un’efficace assistenza legale ai poveri. (R.P.)