2013-10-22 07:58:26

El Salvador: la Chiesa difende gli archivi dell'ufficio dei diritti umani


La Chiesa cattolica del Salvador non consentirà “a nessuno” di appropriarsi dell’archivio del suo ormai smantellato ufficio per i diritti umani – Tutela Legal del Arzobispado de San Salvador – contenente oltre 50.000 denunce di violazioni in larga parte commesse durante la guerra civile (1980-1992): lo ha detto l’arcivescovo di San Salvador, mons. José Luis Escobar Alas, in un pronunciamento pubblico al termine della messa domenicale. “L’archivio è della Chiesa e non permetteremo a nessuno di sottrarlo né di sottrarre alcune delle sue parti, poiché è nostro dovere custodirlo e porlo al servizio della giustizia in favore delle vittime” ha detto il presule. Venerdì scorso, ricorda il quotidiano ‘La Pagina’, la Procura generale della Repubblica ha disposto la perquisizione dei locali di Tutela Legal, la cui chiusura era stata decisa il 30 settembre adducendo diverse motivazioni, dalla necessità di modernizzarlo, alla scoperta di non meglio precisate “irregolarità” amministrative. Contro la chiusura di Tutela Legal - riferisce l'agenzia Misna - si sono espresse personalità di spicco e organizzazioni a difesa dei diritti umani, dal presidente della Repubblica Mauricio Funes, all’Ufficio di Washington per l’America Latina (Wola), al Center for Justice and Accountability (Cja), con sede in California, al Center for Justice and International Law (Cejil), collegato all’Organizzazione degli Stati americani (Osa). Mons. Escobar Alas ha detto di essere stato sorpreso dalla perquisizione, motivata – riporta la stampa – dal fatto che ci sono inchieste aperte su alcuni casi di violazioni dei diritti umani durante il conflitto, ma di aver negoziato con i funzionari della Procura che hanno infine accettato di limitarsi a un’ispezione generale, senza vedere dettagli dei documenti conservati nell’archivio. “Abbiamo detto loro che avremmo collaborato. Abbiamo comunicato che l’archivio in questione è proprietà della Chiesa e non possiamo permettere che esca dai locali del nostro arcivescovado. Ci interessa il tema della trasparenza – ha aggiunto il presule – non abbiamo nulla da nascondere. Ma difenderemo l’archivio. Siamo impegnati a mantenere la completa confidenzialità sulle vittime”. In merito alle “irregolarità” che hanno preceduto la chiusura di Tutela Legal, mons. Escobar Alas non ha escluso il ricorso alla magistratura: “Non scartiamo di presentare il caso alla giustizia, ma stiamo ancora raccogliendo prove. C’è un gruppo di avvocati impegnato in questa vicenda, quando avremo novità le faremo sapere”. Il presule ha concluso aggiungendo che l’arcivescovado ha chiesto alla Procura generale di poter proseguire l’inventario dell’archivio “per poi darlo in mano alla giustizia”. Istituito nel 1982 da mons. Arturo Rivera Damas per assistere le vittime di abusi nel contesto della guerra, Tutela Legal continuò il lavoro che aveva intrapreso nel 1977 mons. Óscar Arnulfo Romero, assassinato il 24 marzo 1980, con il Socorro Jurídico del Arzobispado per fornire un’efficace assistenza legale ai poveri. (R.P.)







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