Colombia. Allarme terrorismo a Tumaco: il vescovo cerca il dialogo con le Farc
Sono tremende per la popolazione di Tumaco le conseguenze degli ultimi attacchi terroristici
compiuti dalle Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) alle linee elettriche
della città. Per questo motivo, gruppi organizzati della società civile hanno proposto
la creazione di una Commissione che si rechi a L'Avana, dove si svolgono i colloqui
di pace tra governo colombiano e Farc, per cercare il dialogo diretto con queste ultime.
La nota inviata all’agenzia Fides informa che la Commissione sarà presieduta dal vescovo
della diocesi di Tumaco, mons. Gustavo Girón Higuita, e formata da rappresentanti
sindacali, che intendono dare visibilità alla situazione drammatica che sta soffrendo
la popolazione, in modo particolare i più poveri. Proprio in questi giorni, informa
la nota, si stanno facendo le pratiche necessarie al ministero degli interni, al fine
di poter arrivare al tavolo dei negoziati e porre fine alle ostilità contro questa
comunità. Nel comune di Tumaco, dipartimento di Nariño, in meno di 20 giorni le Farc
hanno fatto esplodere 10 torri portanti i cavi di energia elettrica, così la città
è rimasta al buio e senza elettricità per diversi giorni. Ancora oggi l’energia elettrica
manca in diverse zone e anche nel porto, causando perdite incalcolabili perché i pescatori
non riescono a congelare quanto pescato. Il vescovo di Tumaco ha riferito alla stampa:
“Non abbiamo nemmeno l'acqua, perché non funzionano le pompe. Scoppiano incendi nelle
case perché la gente usa le candele e i pompieri non riescono a pompare l'acqua perché
non c'è la corrente". Mons. Girón ha denunciato che è anche aumentata la delinquenza
per la mancanza della luce nelle strade: “Da gennaio a settembre sono state assassinate
178 persone. La nostra città conta 102 mila abitanti, di cui 55 mila giovani studenti,
che adesso non possono andare a scuola perché queste sono chiuse per la mancanza di
elettricità ". (R.P.)