2013-10-22 12:50:05

Chiese orientali: mons. Vasil chiede di abbracciare "lo spirito d'amore"


Il significato della vita umana è stato al centro dell’omelia che mons. Cyril Vasil, segretario della Congregazione per le Chiese orientali, ha pronunciato durante la divina liturgia a Michalovce (Slovacchia) che ha chiuso l’incontro annuale dei vescovi delle Chiese orientali d’Europa. Nel discorso, preparato in vista della prossima festa di Ognissanti, il prelato si è soffermato su come si è chiamati ad affrontare la morte. “Per un cristiano la morte è la fine della vita terrena”, ha dichiarato l’arcivescovo Vasil, aggiungendo che il messaggio di Cristo sulla vita umana e sulla morte è molto semplice e si fonda “sulla fiducia nella risurrezione”. Secondo il prelato - riferisce l'agenzia Sir - “credere nell’immortalità e credere nel suo Creatore che è Dio sono due cose strettamente connesse, e la fede in Dio è associata all’accettazione di norme comportamentali che trascendono l’uomo e non dipendono da lui”. Alcune persone negano l’esistenza di Dio pensando che senza di Lui tutto è lecito. “Ma senza Dio che ne sarebbe della nostra coscienza e della nostra responsabilità per il male e per i reati?”, ha chiesto mons. Vasil invitando tutti ad abbracciare lo “Spirito di amore”. “È attraverso la nostra vita, attraverso le nostre scelte quotidiane e infine attraverso l’ultima decisione della nostra vita - presa in punto di morte - che decidiamo liberamente quale direzione prendere per la nostra vita eterna”, ha concluso il segretario della Congregazione per le Chiese orientali. (R.P.)







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