Chiara Amirante: la testimonianza di Giovanni Paolo II ci chiama tutti alla santità
Quella di Karol Wojtyla è stata una testimonianza straordinaria che chiama tutti alla
santità. Sulla memoria del Beato Giovanni Paolo II celebrata ieri, ascoltiamo la riflessione
di Chiara Amirante, fondatrice della comunità “Nuovi Orizzonti”, intervistata
da Alessandro Gisotti:
R. - Giovanni
Paolo II, senz’altro, è stato un gigante di santità, è stato veramente un uomo straordinario;
ha lasciato un segno nella storia, nel cuore di ciascuno di noi che abbiamo avuto,
in qualche modo, la possibilità di vivere tanti momenti di grazia e di verità che
lui ha saputo regalarci. Cosa mi dice questo giorno? Intanto mi ricorda che tutti
siamo chiamati alla santità. A volte pensiamo: “Ecco, ci sono queste persone straordinarie:
Giovanni Paolo II, San Francesco, Santa Teresina, Santa Teresa …” Loro erano persone
straordinarie chiamate alla santità, e dimentichiamo invece quel “É volontà di Dio,
la vostra santificazione” che ci rivela la Parola di Dio. Questa grandissima vocazione
di ogni cristiano - che è la santità -, mi ricorda quella di Giovanni Paolo II.
D.
- 35 anni fa iniziava il ministero petrino di Karol Wojtyla con quel Non abbiate
paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! che è un po’ la cifra del suo
memorabile Pontificato …
R. - Quel Non abbiate paura, lo ha incarnato
prima di tutto con la sua vita, ha spalancato le porte a Cristo fino ad arrivare a
poter ripetere con San Paolo "non sono più io, ma è Cristo che vive in me". In ogni
incontro con lui, mi ha proprio colpito questa forte esperienza di incontrare l’uomo
che sentivi in profonda comunione con Cristo crocifisso. E senz’altro per noi questo
messaggio Non aver paura è stato fondamentale perché è un non aver paura che
nasce proprio dall’amore a Cristo crocifisso. Quelle volte che io andavo in strada
nelle "zone calde" anche molto pericolose, ecco un po’ di pauraaffiorava in
me però era più forte questo amore verso i fratelli che in qualche modo incarnano
una presenza particolare di Cristo crocifisso.
Quella di Karol Wojtyla è stata
una testimonianza straordinaria che chiama tutti alla santità. Sulla memoria del Beato
Giovanni Paolo II celebrata ieri, ascoltiamo la riflessione di Chiara Amirante,
fondatrice della comunità “Nuovi Orizzonti”, intervistata da Alessandro Gisotti:
R. - Giovanni
Paolo II, senz’altro, è stato un gigante di santità, è stato veramente un uomo straordinario;
ha lasciato un segno nella storia, nel cuore di ciascuno di noi che abbiamo avuto,
in qualche modo, la possibilità di vivere tanti momenti di grazia e di verità che
lui ha saputo regalarci. Cosa mi dice questo giorno? Intanto mi ricorda che tutti
siamo chiamati alla santità. A volte pensiamo: “Ecco, ci sono queste persone straordinarie:
Giovanni Paolo II, San Francesco, Santa Teresina, Santa Teresa …” Loro erano persone
straordinarie chiamate alla santità, e dimentichiamo invece quel “É volontà di Dio,
la vostra santificazione” che ci rivela la Parola di Dio. Questa grandissima vocazione
di ogni cristiano - che è la santità -, mi ricorda quella di Giovanni Paolo II.
D.
- 35 anni fa iniziava il ministero petrino di Karol Wojtyla con quel Non abbiate paura!
Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! che è un po’ la cifra del suo memorabile
Pontificato …
R. - Quel Non abbiate paura, lo ha incarnato prima di tutto con
la sua vita, ha spalancato le porte a Cristo fino ad arrivare a poter ripetere con
San Paolo "non sono più io, ma è Cristo che vive in me". In ogni incontro con lui,
mi ha proprio colpito questa forte esperienza di incontrare l’uomo che sentivi in
profonda comunione con Cristo crocifisso. E senz’altro per noi questo messaggio Non
aver paura è stato fondamentale perché è un non aver paura che nasce proprio dall’amore
a Cristo crocifisso. Quelle volte che io andavo in strada nelle "zone calde" anche
molto pericolose, ecco un po’ di paura affiorava in me però era più forte questo amore
verso i fratelli che in qualche modo incarnano una presenza particolare di Cristo
crocifisso.