Siria. Attentato ad Hama, 41 i morti. Le diplomazie difendono "Ginevra 2"
Si continuano a contare morti in Siria: ieri nell’attentato ad Hama hanno perso la
vita 41 persone. Fermare il bagno di sangue e accordare le parti in conflitto su
un governo di transizione è priorità assoluta e tutti gli sforzi delle diplomazie
sono concentrati sulla Conferenza Ginevra 2, fissata per il 23 novembre. Ma non mancano
le difficoltà. Il servizio di Marina Calculli:00:00:55:94
Il
segretario generale della Lega Araba Nabil el-Arabi difende a tutti i costi Ginevra
2, la conferenza di pace internazionale sulla Siria, prevista per il 23 novembre.
“Le difficoltà sono tante ma bisognerà superarle perché questa conferenza sia un successo”.
A frenare l’entusiasmo però, sono state ieri le parole dell'emissario internazionale
dell'Onu Lakhdar Brahimi, che dal Cairo, dalla stessa sede della Lega Araba ha detto:
"non si potrà tenere nessuna conferenza di pace senza la partecipazione di un'opposizione
siriana credibile, che rappresenti quella parte del popolo che combatte il regime
di Bachar al-Assad". La data c’è, dunque, ma la conferenza pare per ora tutt’altro
che scontata. Mettere insieme le varie anime di un’opposizione troppo variegata sembra,
infatti, essere la sfida maggiore del brevissimo tempo a disposizione di qui al 23
novembre. A complicare questo quadro, inoltre, si aggiunge la tensione sul terreno,
con un livello delle violenze aumentato nelle ultime settimane. Ieri in un attentato
a Hama sono morte 41 persone e diverse centinaia sono rimaste ferite. Il camion bomba
è stato rivendicato dal gruppo islamista legato ad al-Qaeda al-Nusra.