"Per noi Frati Minori
Francescani impegnarsi nei contronti dell'Europa significa oggi gettare uno sguardo
alle nostre origini, per comprendere la natura della nostra fede e del vecchio continente,
e poi guardare verso il futuro, per capire come si può crescere, non solo in una dimensione
religiosa, ma più generalmente in una visione di umanesimo reale che sia liberante
per le persone". Così, Fr. Carlo Serri Ofm, presidente dell'Unione Frati
Minori d'Europa, spiega gli obiettivi dell'XI Assemblea Generale dell'UFME,
in corso in questi giorni a Roma. "Non dobbiamo infatti dimenticare - continua il
presidente dell'UFME- che l'avventura francescana è fiorita in armonia alla genesi
dell'Europa. Mentre S. Francesco era ancora vivo, i frati raggiunsero i nodi della
civiltà europea, Parigi, Oxford, Cambridge, Colonia. Luoghi che erano fucina di cultura
e sapienza, ma anche di costruzione della realtà politica europea". Un rapporto, quello
fra i frati francescani e l'Europa, che ha radici antiche ma anche attuali. "Così
come l'Europa medievale era esposta al pericolo dei nazionalismi, del frazionamento
culturale, della dittatura dell'economia, - spiega fr. Carlo Serri Ofm - così oggi
l'Europa è caratterizzata dalla frammentazione del pensiero, dall'euroscetticismo
che lascia spazio algli egoismi nazionali, e rischiamo di ritrovarci solo con un'Europa
economico-finanziaria, delle banche. C'è un vuoto di spirito, un vuoto di verità che
dobbiamo riempire". L'assemblea dell'UFME raduna 58 ministri provinciali delle
conferenze linguistiche e territoriali dell'unione, in rappresentanza di 45 paesi
del continente e di 56 Province francescane. (A cura di Fabio Colagrande)