Pakistan: dopo Malala, il mondo aiuti la cristiana Kashmala, disabile dopo la strage
di Peshawar
Tutto il mondo ha seguito col fiato sospeso la vicenda di Malala Yousafzai, la ragazza
pakistana colpita dai talebani, poi trasferita a Londra e rimessasi in salute. Come
appreso dall'agenzia Fides, oggi i cristiani in Pakistan e molte organizzazioni della
società civile presentano al mondo il caso di Kashmala Munawar, 13enne cristiana ferita
gravemente mentre stava pregando nella chiesa di Tutti i Santi a Peshawar, quando
un kamikaze ha causato la strage del 22 settembre. Kashmala stava solo esercitando
il suo diritto alla libertà religiosa, pregando un Dio in cui crede. Studentessa al
primo anno di scuola superiore, Kashmala è stata portata all’ospedale pubblico per
le cure di emergenza I medici hanno riscontrato molteplici schegge nelle gambe e hanno
eseguito un intervento chirurgico. In seguito alle ferite, un'infezione alla gamba
destra ne ha causato l’amputazione. Kashmala, trasferita in un ospedale della diocesi
anglicana di Peshawar, ha tuttora forte bisogno di un trattamento medico e di cure
specialistiche per la gamba. Attualmente l’Ong “World Vision in Progress” sta sostenendo
le spese per il trattamento medico di Kashmala e di altre vittime della strage. Come
riferito a Fides, la comunità cristiana di Peshawar si chiede: “Per quanto tempo e
perché è una Ong a dover curare Kashmala? Dove è la giustizia? Perché è il governo
della provincia di Khyber Pakhtunkhwa e il governo federale ignorano totalmente le
vittime della strage? Perché la comunità internazionale non offre un intervento per
questa bambina?”. Secondo fonti locali, le cure in un ospedale europeo specializzato
potrebbero aiutare la ripresa definitiva di Kashmala e pensare anche all’eventualità
di un protesi per la sua gamba, per aiutarla a tornare a vivere la sua quotidianità
di una ragazza adolescente. (R.P.)