Il vescovo di Latakia: sui conflitti in Medio Oriente i cristiani occidentali sono
poco informati
Riguardo alle vicende del Medio Oriente e in particolare alla tragedia della Siria
“l’Occidente, comprese le sue Chiese, è per molti aspetti scarsamente informato, nonostante
le buone intenzioni”. Così il vescovo Elias Sleiman, a capo dell'eparchia maronita
di Latakia, in un’intervista rilanciata dalla sezione statunitense di ‘Aiuto alla
Chiesa che soffre’. A darne notizia è l’agenzia Fides, la quale sottolinea che il
vescovo ha puntato i riflettori sul deficit informativo riguardo ai processi in atto
nell'area mediorientale che a suo giudizio rischia di pesare negativamente anche sulle
mosse della comunità internazionale in merito al conflitto siriano. “Il problema di
tanti media - ha specificato il vescovo siriano - è che essi non colgono davvero il
quadro reale della situazione. La primavera araba è stata dipinta come una spinta
decisa verso la libertà e la democrazia, ma i risultati effettivi in Libia, Egitto
e Yemen, per esempio, hanno dimostrato altrimenti”. La regione di Latakia, nel nord
della Siria, è stata finora sostanzialmente risparmiata dal conflitto. Nel territorio
i cristiani continuano a convivere pacificamente con gli alawiti. Secondo il vescovo
Sleiman, l’unica strada per uscire dal conflitto è aumentare le pressioni internazionali
per arrivare “a un dialogo tra il regime e gli elementi moderati dell'opposizione”.
I grandi attori internazionali - conclude - devono spingere le diverse parti “a sedersi
al tavolo dei negoziati”. (E.B.) Ultimo aggiornamento: 21 ottobre