Filippine: sospese le ricerche dei superstiti del terremoto. Almeno 180 i morti
Sono state dichiarate sospese le ricerche degli eventuali sopravvissuti al violento
terremoto che lo scorso martedì ha colpito le isole di Bohol, Cebu e Siquijor, nelle
Filippine, dove il bilancio delle vittime causate dal sisma è di almeno 180 morti.
Secondo i dati forniti dalla Protezione civile di Manila, il numero dei feriti è salito
a quasi 500 persone e rimangono almeno 13 i dispersi. Le forti scosse hanno provocato,
inoltre, ingenti danni ad abitazioni, strade e ponti: si stima, infatti, che siano
circa 400mila gli abitanti dell’arcipelago rimasti senza casa. Diverse chiese di pietra,
vecchie di secoli, sono crollate e vaste zone sono al momento senza corrente elettrica.
Ieri l’agenzia Fides ha sentito, in merito, Dan Cancino, della commissione Sanitaria
della Conferenza episcopale delle Filippine: “Nelle quattro città di Carmen, Maribojoc,
Cortes e Loon manca ancora l’elettricità", è stata la sua testimonianza. "Le ultime
tre sono isolate e raggiungibili solo con le barche via mare. I primi soccorsi, medicine,
cibo e acqua, vengono trasportati da Cebu o da Manila a Tagbilaran". La Camillian
Task Force (Ctf) nelle Filippine è impegnata in queste ore nella valutazione delle
urgenze attraverso l’aiuto degli ex-seminaristi Camilliani di Bohol, che si stanno
spostando qua e là per le città colpite, per raccogliere dati e informazioni. La Ctf
Central ha lanciato a tutte le famiglie e comunità un appello di preghiera per i sopravvissuti.
(C.S.)