Francia: appello di Giustizia e pace per una moratoria sull’arsenale nucleare
Una moratoria per la modernizzazione dell’arsenale nucleare, almeno fino alla prossima
conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione (Tpn), fissata per il 2015:
è quanto chiede, in un articolo pubblicato su La Croix, mons. Yves Boivineau, vescovo
di Annecy e presidente di Giustizia e pace all’interno della Conferenza episcopale
francese. Il presule fa quindi eco a quanto affermato da mons. Dominique Mamberti,
che lo scorso 27 settembre è intervenuto all'Incontro di alto livello sul disarmo
nucleare dell'Assemblea generale dell’Onu. “In base ai termini del Trattato di non
proliferazione – ha detto in quell’occasione il segretario per i rapporti con gli
Stati - agli Stati viene imposto di compiere sforzi in buona fede per negoziare l’eliminazione
delle armi nucleari; ma possiamo dire che c’è buona fede quando i programmi di modernizzazione
degli Stati possessori di armi nucleari proseguono, malgrado le loro dichiarazioni
riguardo a un futuro disarmo nucleare?”. A breve, spiega mons. Boivineau, il Parlamento
francese esaminerà la legge di programmazione militare per gli anni 2014-2019, tema
che ha richiamato l’attenzione dei media in generale, ma non sulla questione dell’arsenale
nucleare. Di qui, la sottolineatura del vescovo francese al fatto che “il Tpn è fondato
su un equilibrio: in cambio della rinuncia della quasi totalità degli Stati agli armamenti
nucleari, coloro che li possiedono si impegnano a ridurli progressivamente fino all’eliminazione”.
In quest’ottica, il presule evidenzia che “la modernizzazione delle armi nucleari
contraddice gli impegni internazionali presi, suscita la riprovazione degli Stati
che non ne sono dotati, indebolisce i possibili negoziati con l’Iran e soprattutto
scoraggia le popolazioni che aspirano alla pace senza voler correre il grave rischio
legato alla presenza di tali armamenti”. Infine, mons. Boivineau suggerisce che la
Francia proponga agli Stati con armi atomiche di “esaminare insieme i possibili modi
per limitarne la crescita”. (I.P.)