Il Papa: “cristiani ideologici” sono malattia grave, chiudono la porta che conduce
a Gesù
Se un cristiano “diventa discepolo dell’ideologia, ha perso la fede”. E’ quanto sottolineato,
giovedì mattina, da Papa Francesco nella Messa alla Casa Santa Marta. Il Pontefice
ha messo in guardia i cristiani da un atteggiamento da “chiave in tasca e porta chiusa”
ed ha ribadito che quando non si prega si abbandona la fede e si cade nell’ideologia
e nel moralismo. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Guai a voi,
dottori della legge, che avete portato via la chiave della conoscenza!”. Papa Francesco
ha svolto la sua omelia, muovendo dall’avvertimento di Gesù, di cui parla il Vangelo
odierno. Il Papa ha attualizzato questo monito. “Quando andiamo per strada e ci troviamo
davanti una chiesa chiusa – ha affermato – sentiamo qualcosa di strano”, perché “una
chiesa chiusa non si capisce”. A volte, ha sottolineato, “ci dicono spiegazioni” che
non sono tali: “sono pretesti, sono giustificazioni, ma la realtà è che la chiesa
è chiusa e la gente che passa davanti non può entrare”. E, ancora peggio, “il Signore
che è dentro non può uscire”. Oggi, ha detto il Papa, Gesù ci parla di questa “immagine
della chiusura”, è “l’immagine di quei cristiani che hanno in mano la chiave, ma la
portano via, non aprono la porta”. Anzi peggio, “si fermano sulla porta” e “non lasciano
entrare”, e così facendo “neppure loro entrano”. La “mancanza di testimonianza cristiana
– ha osservato – fa questo” e “quando quel cristiano è un prete, un vescovo o un
Papa è peggio”. Ma, si chiede Papa Francesco, come succede che un “cristiano cade
in questo atteggiamento di chiave in tasca e porta chiusa?”:
“La fede passa,
per così dire, per un alambicco e diventa ideologia. E l’ideologia non convoca. Nelle
ideologie non c’è Gesù: la sua tenerezza, amore, mitezza. E le ideologie sono rigide,
sempre. Di ogni segno: rigide. E quando un cristiano diventa discepolo dell’ideologia,
ha perso la fede: non è più discepolo di Gesù, è discepolo di questo atteggiamento
di pensiero, di questo... E per questo Gesù dice loro: ‘Voi avete portato via la chiave
della conoscenza’. La conoscenza di Gesù è trasformata in una conoscenza ideologica
e anche moralistica, perché questi chiudevano la porta con tante prescrizioni”.
Gesù, ha proseguito il Papa, ce l’ha detto: “Voi caricate sulle spalle della
gente tante cose; solo una è necessaria”. Questo è, dunque, il processo “spirituale,
mentale” di chi vuole la chiave in tasca e la porta chiusa:
“La fede diventa
ideologia e l’ideologia spaventa, l’ideologia caccia via la gente, allontana, allontana
la gente e allontana la Chiesa dalla gente. Ma è una malattia grave, questa dei cristiani
ideologici. E’ una malattia, ma non è nuova, eh? Già l’Apostolo Giovanni, nella sua
prima Lettera, parlava di questo. I cristiani che perdono la fede e preferiscono le
ideologie. Il suo atteggiamento è: diventare rigidi, moralisti, eticisti, ma senza
bontà. La domanda può essere questa, no? Ma perché un cristiano può diventare così?
Cosa succede nel cuore di quel cristiano, di quel prete, di quel vescovo, di quel
Papa, che diventa così? Semplicemente una cosa: quel cristiano non prega. E se non
c’è la preghiera, tu sempre chiudi la porta”.
“La chiave che apre la porta
alla fede – ha aggiunto il Papa – è la preghiera”. E ha avvertito: “Quando un cristiano
non prega, succede questo. E la sua testimonianza è una testimonianza superba”. Chi
non prega è “un superbo, è un orgoglioso, è un sicuro di se stesso. Non è umile. Cerca
la propria promozione”. Invece, ha affermato, “quando un cristiano prega, non si allontana
dalla fede, parla con Gesù”. E, ha precisato, “dico pregare, non dico dire preghiere,
perché questi dottori della legge dicevano tante preghiere” per farsi vedere. Gesù,
invece, dice: “Quando tu preghi, va nella tua stanza e prega il Padre di nascosto,
da cuore a cuore”. “Una cosa – ha detto ancora il Papa – è pregare e un’altra cosa
è dire preghiere”:
“Questi non pregano, abbandonano la fede e la trasformano
in ideologia moralistica, casuistica, senza Gesù. E quando un profeta o un buon cristiano
li rimprovera, fanno lo stesso che hanno fatto con Gesù: ‘Quando fu uscito di là,
gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile – questi ideologici
sono ostili – e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie – sono insidiosi
– per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca’. Non sono trasparenti.
Eh, poverini, sono gente sporcata dalla superbia. Chiediamo al Signore la grazia,
primo: non smettere di pregare, per non perdere la fede, rimanere umili. E così non
diventeremo chiusi, che chiudono la strada al Signore”.