2013-10-16 13:06:00

Udienza generale. Il Papa: una Chiesa chiusa in sé e nel passato tradisce la propria identità


“La Chiesa è apostolica”, avete mai riflettuto sul significato di questa espressione che pronunciamo nel Credo? Cosi il Papa ieri mattina rivolto ai fedeli e turisti – circa 70 mila dai cinque continenti - raccolti in Piazza San Pietro per l’udienza generale. Consueto bagno di folla per Francesco, che ha invitato tutti a riscoprire tutta la bellezza di essere una Chiesa che predica, custodisce e porta il Vangelo a tutto il mondo. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Professare che la Chiesa è "apostolica" significa – ha spiegato Papa Francesco – sottolineare il suo “legame costitutivo” con gli Apostoli, quei dodici uomini che Gesù un giorno chiamò a se, per nome, perché rimanessero con lui e per mandarli a predicare. Apostolo in greco vuol dire infatti "mandato" "inviato". E il primo lavoro di un apostolo – ha ricordato il Papa – è pregare e il secondo è annunciare il Vangelo:

"E quando pensiamo ai successori degli Apostoli – i vescovi: tutti i vescovi, anche il Papa è vescovo – dobbiamo chiederci se questo successore dell’apostolo prega e annuncia il Vangelo".

Ed anche tutti noi – ha aggiunto Francesco – se vogliamo essere apostoli dobbiamo chiederci:

“Io prego per la salvezza del mondo, e annuncio il Vangelo?”.

Una Chiesa apostolica è “fondata sulla predicazione degli Apostoli”:

"La nostra fede, la Chiesa che Cristo ha voluto, non si fonda su un’idea, su una filosofia, ma su Cristo stesso. E la Chiesa è come una pianta che lungo i secoli è cresciuta, si è sviluppata, ha portato frutti, ma le sue radici sono ben piantate in Lui e l’esperienza fondamentale di Cristo che hanno avuto gli Apostoli, scelti e inviati da Gesù, giunge fino a noi".

Una Chiesa apostolica “custodisce e trasmette”:

"E’ come un fiume che scorre nella storia, si sviluppa, irriga, ma l’acqua che scorre è sempre quella che parte dalla sorgente, e la sorgente è Cristo stesso: Lui è il Risorto, il Vivente, e le sue parole non passano, perché Lui non passa, Lui è vivo, Lui oggi è fra noi, qui; Lui ci sente quando noi parliamo con Lui, ci ascolta, Lui è nel nostro cuore: Gesù è con noi, oggi! E questa è la bellezza della Chiesa: la presenza di Gesù Cristo tra noi, che Gesù Cristo è vivo perché è risorto".

La Chiesa “dono importante che Cristo ci ha fatto”, “dove lo possiamo incontrare”:

"Pensiamo mai a come è proprio la Chiesa nel suo cammino lungo questi secoli – nonostante le difficoltà, i problemi, le debolezze – che ci trasmette l’autentico messaggio di Cristo? Ci dona la sicurezza che ciò in cui crediamo è realmente ciò che Cristo ci ha comunicato?".

La Chiesa è “inviata a portare il Vangelo a tutto il mondo”, con la ferma coscienza di essere missionaria:

"Ancora una volta chiediamoci: siamo missionari con la nostra parola e ma soprattutto con la nostra vita cristiana? Con la nostra testimonianza? O siamo cristiano chiusi nel nostro cuore e nelle nostre chiese? Cristiani di sagrestia? Cristiani solo di parole, ma che vivono come pagani? Ma, dobbiamo farci queste cose, eh? Questo non è un rimprovero: anche io lo dico a me: come sono cristiano? Con la testimonianza, davvero?".

Il Papa ha quindi concluso:

"Una Chiesa che si chiude in se stessa e nel passato tradisce la propria identità. Allora, riscopriamo tutta la bellezza e la responsabilità di essere Chiesa apostolica!".

Nei saluti finali, Francesco ha reso omaggio alla memoria di santa Margherita Maria Alacoque ed ha ricordato l’odierna Giornata mondiale dell’Alimentazione indetta dall’Onu e la Giornata del rifiuto della miseria, che ricorre domani, promossa dal Movimento internazionale Quarto Mondo. Un indirizzo particolare è andato anche alle Agostiniane missionarie, che celebrano il Capitolo generale.

Ultimo aggiornamento: 17 ottobre







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