India. Ciclone Phailin: la Caritas chiede acqua potabile per i 100 mila sfollati dell’Orissa
Almeno 30morti accertati; oltre 100mila persone senza casa; 500mila ettari di campi
danneggiati; 14.500 villaggi e 39 città colpite in modo grave; 300mila case distrutte;
il 15% del raccolto di riso perduto: è il bilancio fornito dalla Caritas India sui
danni causati dal ciclone Phailin in Orissa. L'associazione cattolica - riferisce
l'agenzia AsiaNews - è impegnata nelle attività di soccorso e recupero insieme al
governo centrale e locale. Secondo stime del governo, il tifone è il peggiore che
abbia colpito lo Stato indiano negli ultimi 14 anni. Phailin (dal thailandese "zaffiro")
si è abbattuto sulle coste dell'Orissa lo scorso 12 ottobre con una velocità di 250
km/h, per poi spostarsi sull'Andhra Pradesh. I danni più gravi si sono avuti nei villaggi
lungo la costa dell'Orissa. Secondo la Caritas, il problema più urgente è quello di
fornire acqua potabile ai sopravvissuti, per evitare lo sviluppo e la diffusione di
malattie. Il governo dell'Orissa ha allestito 1.073 campi di soccorso per ospitare
profughi ed evacuati. Le autorità hanno portato in salvo prima che il ciclone si abbattesse
circa 873mila persone. In Andhra Pradesh sono stati aperti 135 campi e 129mila persone
sono state invitate ad evacuare dalle loro case. Queste precauzioni hanno consentito
di limitare il numero di vittime: quasi tutti i morti infatti hanno perso la vita
per colpa degli alberi sradicati da Phailin, e non intrappolati nelle loro case. Il
primo ministro Manmohan Singh ha annunciato un risarcimento di 200mila rupie (2.392
euro) per le famiglia di ciascuna persona uccisa, e 50mila rupie (600 euro) per i
feriti gravi. (R.P.)