2013-10-15 15:32:01

Il direttore dell'Oim, Swing: dal Papa spunti per superare indifferenza verso gli immigrati


Lo scottante tema della mobilità umana e i suoi risvolti drammatici è stato al centro lunedì dell’udienza del Papa in Vaticano al direttore generale dell’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni (Oim) William Lacy Swing. al termine del colloquio, Tracey McLure lo ha intervistato:

R. - I certainly share his view. He was very critical of all of us…
Condivido il suo punto di vista. È stato molto critico nei confronti della comunità internazionale e devo ammettere che non abbiamo fatto abbastanza. Qualunque sia la ragione, gran parte del mondo industrializzato guarda con maggiore sospetto i movimenti migratori quando, in realtà, molte di queste persone potrebbero essere impiegate per le loro capacità in lavori per dare un contributo all’economia. Gli ho detto che la sua critica era stata recepita e che tutti noi ne avremmo tratto insegnamento per ciò che andremo a fare in futuro. L’Organizzazione internazionale per la migrazione per molti anni si è concentrata sul problema del traffico umano. Abbiamo formato migliaia e migliaia di funzionari per svolgere questo tipo di lavoro, abbiamo fornito assistenza e supporto a molte migliaia di vittime dei traffici, abbiamo costruito dei rifugi in varie zone nel mondo e abbiamo portato avanti campagne informative per tentare di convincere le persone a non mettersi nelle mani dei trafficanti. Inoltre, abbiamo cercato di spingere affinché questi trafficanti fossero perseguiti. Bisogna ora interrogarsi per vedere se ciò che abbiamo fatto ha portato a qualcosa di significativo. Quindi, le critiche sono ben accette e dobbiamo lavorare duramente, in particolar modo, per superare l’indifferenza intorno alla situazione.

D. – Quali sono le priorità?

R. – I think the top priority now...
Penso che la priorità principale al momento debba essere quella di salvare la vita e tutte le misure che possono essere prese per salvare vite umane. Tra le altre priorità, come aiutare i migranti quando sbarcano, la cosa importante è riuscire a portarli a riva. Ovviamente, è necessario che ci sia un dialogo molto maggiore tra i Paesi di origine, quelli di transito e quelli di destinazione. Penso che tutto questo sia previsto in queste misure. Quindi, l’Unione Europea è stata uno dei nostri partner più importanti per molti anni: per questo, cercheremo di aprire un dialogo per vedere quello che si può fare per aiutarli. Infatti, abbiamo nostre persone nella maggior parte dei Paesi coinvolti in questi movimenti migratori.

D. – Quanto è importante il Paese di origine in tutto questo?

R. – The Country of origin is very important...
Il Paese di origine è molto importante, perché uno deve e può analizzare le ragioni per cui le persone scelgono di rischiare la loro vita in alto mare, e vedere se c’è qualcosa in più che si possa fare proprio lì per aiutarli. Penso che tutti noi dobbiamo guardare più da vicino i programmi di aiuto per vedere quello che può essere fatto per sostenere in particolare il loro sostentamento, nel creare mezzi per il loro sostentamento, nel creare posti di lavoro e cose simili. Ecco perché siamo fortemente impegnati in un certo numero di questi Paesi di origine, proprio per sostenere lo sviluppo da parte dei governi di migliori condizioni di vita, la creazione di servizi pubblici migliori e tutte quelle condizioni che contribuiscono a migliorare la vita. Ma questo, ovviamente, è solo parte delle soluzioni.

Ultimo aggiornamento: 16 ottobre







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