Spagna: cinque milioni di persone a rischio di esclusione, assistite dalla Caritas
70mila volontari e oltre 4mila lavoratori della Caritas spagnola assistono cinque
milioni di persone a rischio di esclusione sociale a causa della crisi economica che
ha colpito il Paese il Paese. Le cifre emergono dalla «Memoria 2012», il riassunto
dei dati e delle attività della Caritas spagnola relativi all’anno passato, presentato
nei giorni scorsi insieme all’ottavo Rapporto dell’Osservatorio della realtà sociale
(ORS). Dal rapporto emerge una realtà fatta di luci e ombre che vede, da una parte,
una continua e consistente crescita del numero dei volontari (del 9,3% in più del
2011) con 70.229 persone che partecipano ai progetti di lotta contro la povertà avviate
dalle 70 Caritas diocesane e dalle oltre 6mila Caritas parrocchiali in tutto il Paese.
Per altro verso, lo studio della Caritas conferma il crescente impoverimento della
società spagnola e la minaccia di una disgregazione sociale che lascerebbe un ampi
settori sociali esposti al rischio esclusione. La risposta dei cittadini spagnoli
a questo incremento della disuguaglianza è stata positiva, considerato l’incremento
in un 10% (circa 27 milioni di euro) delle risorse provenienti soprattutto dalle donazioni
private, rispetto al 2011. Dei 276 milioni di euro ricavati nel 2012, i maggiori sforzi
per ridurre l’impatto della precarietà sono stati spesi in programmi di impiego o
inserimento lavorativo (25 milioni); di edilizia sociale (5, 8 milioni) e accoglienza
(60 milioni). Inoltre, sono stati rafforzati gli aiuti ai settori più vulnerabili:
anziani (32 milioni); persone senza tetto (22,4 milioni); infanzia (12 milioni); famiglia
(10,7 milioni) e immigrati (7,2 milioni). Le risorse destinate a progetti di cooperazione
internazionale hanno raggiunto i 29,4 milioni di euro. Secondo i responsabili i risultati
raggiunti si devono in gran parte al lavoro gratuito dei volontari che hanno accompagnato
circa cinque milioni di persone in situazioni di maggiore esclusione sociale in Spagna
e nei paesi del sud del mondo, ma anche permesso di ridurre i costi gestionali dell’attività
della Caritas che hanno speso solo 6,7 centesimi per ogni euro investito nei progetti.
A fronte di ciò il panorama sociale complessivo che emerge dal VII Rapporto dell’Osservatorio
della Realtà Sociale è piuttosto sconsolante a causa di un modello economico che tende
ad aumentare le disuguaglianze: l'abbassamento del reddito medio pro-capite; l’aumento
della povertà “assoluta” (meno di 307 euro al mese) che colpisce a 3 milioni de persone;
la cronicizzazione della di disoccupazione, in particolare per gli ultra-cinquantenni;
la perdita del potere di acquisto e la diminuita incisività delle politiche sociali.
Infine, Caritas ribadisce che sono le donne il volto più visibile della crisi e delle
situazioni di povertà ed esclusione alle quali incominciano ad affacciarsi le coppie
giovani con figli e le donne sole con familiari a carico. (A cura di Alina Tufani)