2013-10-14 12:50:37

Malaysia: proibito ai cristiani l’uso della parola “Allah”. L’arcivescovo di Kuala Lumpur annuncia il ricorso


La Corte d’Appello della Malaysia ha stabilito che i non-musulmani non possono usare la parola “Allah” per riferirsi a Dio, rovesciando una precedente sentenza del 31 dicembre che aveva dato ragione ai cristiani. L’arcivescovo di Kuala Lumpur, mons. Murphy Pakiam, ha detto – all’agenzia Fides – che “il caso è stato fin troppo politicizzato” ed ha annunciato il ricorso alla Corte Federale “per ottenere giustizia”. I vescovi, ha proseguito il presule, “hanno puntualizzato che nelle chiese e nelle liturgie si continuerà a usare il termine Allah”, mentre la sentenza riguarda solo il settimanale cattolico Herald Malaysia che aveva impugnato la questione. Proprio al direttore dell’Herald, padre Lawrence Andrew, Charles Collins ha chiesto un commento sulla sentenza:RealAudioMP3

R. - The kind of argument judges put forward ….
Il tipo di dibattito che i giudici hanno proposto sembra essere debole, certamente. Ma cosa dobbiamo fare? Andiamo al secondo livello di giudizio presso la Corte suprema, la cosiddetta corte federale, dove contesteremo questa decisione. Per il momento la sentenza dice che l’utilizzo del nome “Allah” non è parte integrante della fede e della pratica cristiana. Ma non è come la vediamo noi. Non possiamo dire che Dio non sia una parte integrante della fede e della pratica cristiana; questo è invece quello che vogliono dire loro. Se noi non abbiamo Dio, cos’altro può significare la religione? Ma loro sentono che questo “Allah”, nel loro intendere sia un nome proprio, solo per i musulmani. Quindi è una parola esclusiva per i musulmani, nessun’altra religione o gruppo può utilizzarla, come per dire: “E’ solo per noi!”

D. - In ambito linguistico, la parola “Allah” è utilizzata per indicare Dio nella lingua malese. Dove è stata utilizzata?

R. – Allah in the malay language...
“Allah”, nella lingua malese, è stato utilizzato per centinaia di anni con il significato di Dio. Ma ora vogliono che utilizziamo la parola “Tuhan”, che in malese significa “Signore”. Quindi, usare la parola “Signore” al posto di “Dio”. Cosa facciamo? Dobbiamo dire “Tuhan, Tuhan”. Non possiamo usare più la parola “Dio” e dovremmo usare “Signore”.

D. - Come hanno reagito le altre comunità cristiane?

R. – There’s one thing that has come out …
È uscita fuori una cosa molto interessante da questo caso: c’è grande interesse da parte di altri gruppi religiosi di unirsi a noi e di essere al nostro fianco ora. E’ un po’ tardi, avrebbero dovuto unirsi a noi fin dall’inizio. Ma a quel tempo questi gruppi non erano abbastanza convinti nel darci sostegno. Abbiamo fatto appello al governo, abbiamo chiesto il loro supporto, ma non ce lo hanno dato. Ora che la situazione è un caso d’appello, tutti loro dicono: “Nessuno di noi vi abbandonerà!”. Ma ora è troppo tardi. Tuttavia, gli indigeni del Borneo levano alta la loro voce. Quando il Borneo - ex colonia inglese - entrò a far parte della Malesia, c’era un accordo che diceva che l’islam non era la religione dominante. Tutto questo è cambiato ora. La situazione è diversa. Il Paese è cambiato. Se andiamo alla stessa velocità con cui sta avvenendo questo cambiamento, diventeremo presto un Paese musulmano e la sharia diventerà la legge di Stato.







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